Come accedere ai Registri dell’Universo e della Memoria Akashica

L’Akasha è l’archetipo originale della Creazione sotto forma di frequenze le quali esistono da sempre e per sempre. Realtà onnipresente del tutto. Possiamo affermare che la registrazione Akashica è [...] ..

Come accedere ai Registri dell'Universo e della Memoria Akashica.

L’Akasha è l’archetipo originale della Creazione sotto forma di frequenze le quali esistono da sempre e per sempre. Realtà onnipresente del tutto. Possiamo affermare che la registrazione Akashica è una memoria da sempre presente nell’Universo. Qualsiasi pensiero, azione, gesto, intenzione fino a tutti i soffi di vento, che sono successi o sono presenti, o che succederanno in futuro, sono registrati sotto forma di traccia permanente e indelebile nella registrazione Akashica.

Se vuoi accedere ai registri dell’Akasha non hai bisogno solamente di una buona tecnica, ma anche dell’allineamento con il tuo Essere Superiore, con la tua divinità interna. Profonda confidenza e un livello di frequenza vibratoria sufficientemente vicino alle alte frequenze della Coscienza Suprema in modo da essere in grado di sintonizzarti con le informazioni e le energie di questi regni sottili.

“In realtà la nostra Anima, la nostra Essenza, il nostro Io Sono si connette continuamente con questa Energia, attraverso il sogno, la meditazione, e in certi momenti magici nei quali ci sentiamo avvolti in un vortice di Amore infinito, dove in quel momento sfuggente tutto ci è chiaro… In quel momento eravamo connessi con la fonte dell’Akashica, dove tutto è quello che deve essere. Ma purtroppo si ritorna presto nella trappola delle frequenze dissonanti e dense, che rallentano per vite intere il nostro processo evolutivo”, racconta Rinaldo Romani sul sito www.akashica.it.

Dobbiamo capire che la nostra energia, i nostri sentimenti, la qualità dei nostri pensieri e i corrispondenti livelli di vibrazione, sono molto più importanti della tecnica stessa.

Per poter accedere a queste informazioni, dobbiamo partire da questo concetto:

  • Siamo molto più grandi della nostra storia, della nostra mente, della nostra personalità e della nostra esperienza.
  • Possiamo superare qualsiasi limite.
  • Siamo un Essere magnifico, che non è solo degno di una connessione diretta e intima con la fonte creativa, che non è solo una scintilla di Dio, ma è un’autentica creazione divina, fatta a immagine e somiglianza di Dio, dotata di tutte le virtù dell’Essenza stessa.

Questo è il nostro Sé Superiore, la nostra Essenza divina, la versione massima di noi stessi. Questo è quello che siamo veramente, come espresso da Johannes Uske. Lo scopo della nostra vita è di allineare la nostra mente, la nostra personalità, le nostre convinzioni, i nostri pensieri, le nostre parole e le nostre azioni con la nostra natura originale. Questa è l’ascensione o illuminazione, il pieno permesso di incarnare ed esprimere la presenza luminosa che noi siamo in assenza di tutto il tipo di resistenza.

Come possiamo arrivare a questo livello di coscienza?

Dobbiamo rimanere fedeli ai nostri sentimenti e alle nostre intuizioni. Sono la nostra guida, la nostra bussola. Quando ti sentiamo male, ci allontaniamo dalla nostra Essenza, perchè agiamo in disaccordo con la saggezza e l’Amore del nostro Essere Interiore. Non siamo nel cammino corretto quando pratichiamo la resistenza, il rifiuto, il controllo, il giudizio invece di usare le virtù della nostra Anima.

È semplicemente un invito alla vita a cambiare atteggiamento o prospettiva e ad allenare o rafforzare le qualità che dobbiamo valorizzare.

Quando ci sentiamo in armonia, in pace, appassionato, entusiasta, gioioso, fluido, ricettivo o potenziato, allora siamo allineati con la nostra Essenza.

E questo deve essere il nostro obiettivo principale nella vita: allineandoci con questi sentimenti brillanti del nostro Essere. Deve essere più importante dell’essere giusto, più importante del compiacere degli altri, più importante dell’aspetto buono. Dobbiamo essere fedeli a chi siamo veramente. Solo in questo modo possiamo arrivare a cambiare la nostra frequenza vibratoria.

Come arrivare a carpire le informazioni della registrazione Akashica

Per poter leggere questi preziosi codici, dobbiamo eliminare da noi stessi tutte le preoccupazioni, le ansie, la densità del piccolo Io. Dobbiamo creare il vuoto nella nostra mentre, eliminare la personalità disconnessa dalla sua fonte creativa. La nostra Essenza è Amore incondizionale e pazienza.

Dobbiamo regalarci il permesso di godere del nostro processo di apprendimento, di godere di ogni passo nel nostro cammino verso il pieno accesso alla magnificenza della nostra Anima, con il permesso di sbagliare, con il permesso di andare al notro ritmo, con la decisione di celebrare ogni vittoria, ogni risultato, ogni passo nella direzione della pienezza.

Non esiste un solo metodo per arrivare alla connessione con l’Akasha. Ricordatevi però che l’Universo sta solamente aspettando che ci rendiamo conto (consapevolezza) che il Suono, essendo la natura stessa della memoria Akashica, è il mezzo con il quale possiamo comunicare con più facilità e velocità, con tutti i nostri corpi (fisico, mentale, etereo, spirituale).

Un passaggio importante è senza dubbio quello di usare i nostri sensi extrasensoriali, la nostra intenzione, il nostro ascolto attento, la nostra fede e la capacità di connetterti e allineare il nostro cuore per estrarre le informazioni, l’energia e la guarigione di cui la nostra anima ha bisogno.

Questo deve andare di pari passo con il garantire a noi stessi l’assenza di domande su ciò che riceviamo. La nostra  verifica deve avvenire sul piano vibrazionale, sentimentale ed energetico, molto più del piano mentale. Il dubbio e le domande sono un prodotto della nostra mente. La mobilitazione interna per elevarsi, connettersi, amare e fidarsi è una decisione dell’Anima. Richiede la pratica della fede in noi stessi e nella nostra connessione finché non ci crediamo per davvero.

Dobbiamo infine godere della nostra unione con le benedizioni celestiali, celebrando ogni segnale positivo invece di focalizzarci in quello che manca.