Il segreto per proteggere la memoria potrebbe risiedere in un alimento base della dieta di un bodybuilder. I ricercatori del Rush University Medical Center (Stati Uniti) hanno dimostrato che un integratore per il bodybuilding chiamato beta-idrossi-beta-metilbutirrato, chiamato anche HMB, può aiutare a proteggere la memoria, ridurre le placche e, in definitiva, aiutare a prevenire la progressione della malattia di Alzheimer.
HMB: l’integratore che protegge la memoria e combatte l’Alzheimer
L’HMB non è un farmaco da prescrizione o uno steroide, ma piuttosto un integratore da banco disponibile nei negozi di articoli sportivi e di fitness. L’HMB è comunemente utilizzato dai bodybuilder per aumentare la dimensione e la forza dei muscoli indotti dall’esercizio, migliorando al tempo stesso le prestazioni. L’HMB è considerato sicuro anche dopo un uso prolungato, senza effetti collaterali noti.
“Questo potrebbe essere uno degli approcci più sicuri e semplici per arrestare la progressione della malattia e proteggere la memoria dei malati di Alzheimer”, ha spiegato Kalipada Pahan, uno dei responsabili di questa ricerca, pubblicata sulla rivista scientifica Cell Reports.
Studi condotti su topi affetti da morbo di Alzheimer hanno dimostrato che l’HMB riduce con successo le placche e aumenta i fattori di crescita neuronale per proteggere l’apprendimento e la memoria. Studi precedenti indicano che una famiglia di proteine note come fattori neurotrofici è drasticamente diminuita nel cervello delle persone con Alzheimer e si è scoperto che aiuta la sopravvivenza e la funzione dei neuroni, che sono cellule che ricevono e inviano messaggi dal corpo al cervello e viceversa.
Questo nuovo studio ha dimostrato che, dopo il consumo orale, l’HMB penetra nel cervello per aumentare queste proteine benefiche, ripristinare le connessioni neuronali e migliorare la memoria e l’apprendimento nei topi con patologie simili all’Alzheimer, come placche e grovigli. L’HMB stimola il recettore dell’ormone nucleare PPARa nel cervello che regola il trasporto degli acidi grassi, che è la chiave del successo dell’HMB come integratore neuroprotettivo.
“Se i risultati ottenuti nei topi affetti da HMB fossero riprodotti nei pazienti affetti da Alzheimer, si aprirebbe una strada promettente per il trattamento di questa devastante malattia neurodegenerativa“, ha spiegato Pahan.
L’Alzheimer è una malattia cerebrale irreversibile e progressiva che distrugge lentamente la memoria, il pensiero e, col tempo, anche la capacità di svolgere i compiti più semplici. Nella maggior parte delle persone affette da Alzheimer, i primi sintomi compaiono dopo i 60 anni. Questa malattia è la causa più comune di demenza tra gli anziani e colpisce 6 milioni di americani e oltre il 10% delle persone di età superiore ai 65 anni. Circa due terzi degli americani affetti da Alzheimer sono donne.