La Lista Rossa IUCN delle specie minacciate afferma che più di 15.000 creature potrebbero estinguersi nei prossimi anni, a causa dei cambiamenti climatici e dell’occupazione dei loro habitat. Tuttavia, un algoritmo di apprendimento automatico garantisce che il rischio di estinzione potrebbe essere molto più elevato, poiché esistono specie minacciate che sono ancora sconosciute.
Nello specifico, 7.699 creature che compaiono nella Lista Rossa come “Dati insufficienti”, o semplicemente DD. Ciò rappresenta circa il 17% della biodiversità terrestre.
Seguendo questo algoritmo per prevedere il rischio di estinzione, il team ha stabilito che più della metà delle specie classificate DD rientrava effettivamente nella categoria EN (in via di estinzione).
Tra questi, circa il 40% di pesci con pinne raggiate (Actinopterygii), crostacei malacostracani, lumache. Oltre all’85% degli anfibi, e più della metà degli anemoni e dei coralli che vivono sui fondali marini.
“Solo dal 60% al 67% delle specie che prevedevamo sarebbero state minacciate sono anche elencate come minacciate dalla IUCN” – Jan Borgelt, ecologista presso l’Università norvegese di scienza e tecnologia (NTNU).
Queste specie sono sparse in tutti i continenti, ma la maggior parte proviene da regioni geografiche limitate. Come nel caso dell’Africa centrale, del Madagascar, dell’Asia meridionale e della costa atlantica del Sud America.
Allo stesso modo, il team ha trovato quasi 400 piccoli mammiferi e rettili minacciati durante la loro analisi. Tuttavia, questi erano già classificati come specie in via di estinzione nella Lista Rossa. Con il quale sembra che solo alcune specie vengano rivalutate una volta entrate in questa guida alla conservazione.
L’algoritmo di estinzione che ha determinato tutte queste specie non ha suggerito alcun tipo di favoritismo. Ma per gli ambientalisti è più che evidente che la categoria DD è la più controversa e fraintesa all’interno della Lista Rossa. In sostanza, perché tutti tendono a ignorarla.
Le specie al suo interno sono, per la maggior parte, popolazioni scoperte negli ultimi 10 anni. Con il quale è molto difficile sapere se sono minacciati o meno, con i pochi dati che abbiamo sul loro habitat originale, sui loro metodi di riproduzione o sui loro possibili predatori.
Fortunatamente, le nuove tecnologie hanno portato con sé strumenti statistici in grado di giudicare con precisione l’importanza di queste specie poco conosciute.
Oltre a riferire su altre quasi 8.000 specie a rischio, questo studio mira a dimostrare che gli algoritmi possono prevenire l’estinzione di molte specie. Questo perché facilitano il compito di includere nuove specie nei piani di conservazione.
Tuttavia, gli esaminatori della Lista Rossa non sembrano essere molto d’accordo con questo metodo.
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