Bassi livelli di vitamina D possono essere associati ad un aumentato rischio di morte per covid-19. E’ quanto ha concluso uno studio preliminare condotto da scienziati del Queen Elizabeth Hospital Foundation Trust e dell’Università di East Anglia, Regno Unito.
La ricerca ha confrontato i dati preesistenti sui livelli medi di vitamina D in 20 paesi europei con i tassi di infezione e mortalità da coronavirus. La quantità media di vitamina D nei campioni di siero era di 56,79 nmol/L, mentre qualsiasi cosa inferiore a 30 nmol/L è considerata “gravemente carente”.
Nel frattempo, studi precedenti hanno mostrato una media sierica di vitamina D negli anziani di 26 nmol/L in Spagna, 28 nmol/L in Italia e 45 nmol/L nei paesi nordici. In Svizzera, i livelli medi di vitamina D sono 23 nmol/L nelle case di cura, mentre in Italia è stato riscontrato che il 76% delle donne sopra i 70 anni ha livelli inferiori a 30 nmol/L.
“Questi sono paesi con un alto numero di casi covid-19 e gli anziani sono il gruppo con il più alto rischio di morbilità e mortalità SARS-Cov2”, commentano i ricercatori.
Gli autori dello studio concludono che esistono “relazioni significative” tra i livelli di vitamina D e il numero di casi di covid-19, e in particolare la mortalità causata da questa infezione. Inoltre, il gruppo di popolazione più vulnerabile è anche quello con la più alta carenza di vitamina D.
Sebbene lo studio, pubblicato sul sito della prestampa Research Square, non sia stato ancora sottoposto a revisione paritaria o analizzato da altri scienziati, i ricercatori ritengono di poter raccomandare “integratori di vitamina D per proteggerci dall’infezione da SARS-CoV2“.
Specialisti del cancro della pelle, hanno recentemente affermato che prendere il sole per almeno 10 minuti al giorno potrebbe ridurre significativamente il rischio di contrarre covid-19 perché la vitamina D che viene generata è molto importante per il nostro sistema immunitario.
Ora più che mai, non è il momento di essere carenti di vitamina D, affermano gli esperti, perché questa carenza aumenta il rischio di soffrire di questa malattia, che potrebbe portare a sintomi peggiori.
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