Il sogno lucido è un fenomeno in cui il sognatore è consapevole di essere in un sogno e, in alcuni casi, può controllarne il contenuto. Questa capacità è stata documentata per la prima volta nel 1975 e, da allora, ha suscitato l’interesse di numerosi ricercatori. Sebbene una parte considerevole della popolazione possa sperimentare sogni lucidi senza alcun allenamento specifico, la possibilità di addestrare tale abilità è stata dimostrata attraverso vari studi e tecniche.
Il recente esperimento condotto da REMspace ha spinto ulteriormente i confini di ciò che è possibile durante il sonno. In questo studio, i ricercatori hanno esaminato la capacità di sognatori lucidi esperti di interagire con un avatar virtuale mentre erano in fase di sonno REM. L’idea centrale era quella di verificare se i sognatori potessero reagire a stimoli esterni, come segnali luminosi, mentre erano nel loro stato onirico.
L’esperimento ha coinvolto cinque sognatori lucidi esperti, inclusi due dei ricercatori stessi. Durante il sonno REM, i partecipanti hanno dovuto controllare un cybertruck virtuale usando le microcontrazioni muscolari degli arti per evitare ostacoli rappresentati da lampi di luce visibili attraverso le loro palpebre chiuse. I ricercatori hanno confermato la fase REM tramite elettrodi posizionati sul cranio dei partecipanti.
Per preparare i partecipanti a questo compito, è stato necessario un addestramento preliminare. Durante questa fase, i soggetti hanno appreso come controllare un’auto virtuale su uno schermo con gli occhi chiusi, rispondendo a segnali luminosi con movimenti muscolari specifici. Questo addestramento ha incluso l’uso di contrazioni dei muscoli delle braccia e delle gambe per manovrare l’auto virtuale.
I risultati sono stati promettenti ma anche complessi. Ogni partecipante ha provato a guidare l’auto virtuale e, in totale, sono state effettuate 28 svolte appropriate per evitare ostacoli. Tuttavia, il compito non è stato semplice anche per i sognatori lucidi esperti.
Alcuni partecipanti hanno avuto difficoltà a mantenere il controllo a causa della naturale paralisi muscolare che accompagna il sonno REM. Inoltre, uno dei partecipanti ha mostrato difficoltà nel produrre le contrazioni muscolari necessarie, mentre un altro è riuscito a completare con successo 17 svolte controllate.
Questi risultati aprono nuove prospettive per la ricerca sui sogni lucidi e l’interazione onirica. Michael Raduga, fondatore di REMspace, ha dichiarato che l’interazione bidirezionale con un computer da sogno potrebbe portare a sviluppi tecnologici rivoluzionari. Sebbene l’attuale tecnologia e le tecniche siano ancora rudimentali, il potenziale di questo campo di ricerca è immenso.
Un altro studio recente condotto dallo stesso team ha mostrato come un sognatore lucido possa controllare dispositivi domestici intelligenti semplicemente contrarre i muscoli durante il sonno. Questo suggerisce che l’interazione tra il mondo dei sogni e la realtà fisica potrebbe estendersi anche ad applicazioni quotidiane, come l’automazione domestica. Immaginate di poter accendere le luci, avviare un bollitore o regolare la radio semplicemente con il pensiero mentre siete immersi in un sogno.
I ricercatori di REMspace riconoscono che ci sono ancora molte sfide da affrontare prima di realizzare un controllo bidirezionale completo di oggetti fisici come robot, automobili o droni. Il prossimo passo nella ricerca sarà quello di migliorare i sensori corporei per rilevare più accuratamente le sottili contrazioni muscolari prodotte durante il sonno.
Inoltre, replicare gli esperimenti con team di ricerca più ampi e indipendenti potrebbe fornire ulteriori conferme e approfondimenti sui potenziali sviluppi. Gli scienziati sperano che, con ulteriori studi e innovazioni tecnologiche, sarà possibile “unire” i sogni con il regno fisico, portando a nuove applicazioni e funzionalità che oggi sembrano appartenere solo alla fantascienza.
Lo studio di REMspace rappresenta un passo significativo verso la comprensione e l’utilizzo dei sogni lucidi per interagire con il mondo esterno. Sebbene le attuali tecnologie e metodologie siano ancora in fase embrionale, le implicazioni future sono vastissime. La possibilità di controllare dispositivi e interagire con l’ambiente circostante mentre si è immersi nei sogni potrebbe rivoluzionare non solo la nostra comprensione del sonno, ma anche le applicazioni quotidiane della tecnologia.
Il prossimo capitolo di questa ricerca sarà cruciale per determinare come queste scoperte potranno essere applicate nella vita reale e quanto rapidamente potranno trasformare le nostre interazioni quotidiane.
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