Se non fossi povero, tu non saresti ricco

Marlene Engelhorn, una donna che vive in Austria e che ha ereditato miliardi di dollari dai nonni, ha dichiarato in un’intervista al New York Times di essere ‘infastidita’ dalla [...] ..

se non fossi povero tu non saresti ricco

Marlene Engelhorn, una donna che vive in Austria e che ha ereditato miliardi di dollari dai nonni, ha dichiarato in un’intervista al New York Times di essere ‘infastidita’ dalla grande quantità di denaro ricevuta e ha assicurato che il suo desiderio è di pagare fino a 90% dell’eredità in tasse.

Engelhorn, 30 anni, è una co-fondatrice dell’organizzazione Tax Me Now, un’iniziativa di persone facoltose che cerca di convincere i governi tedesco e austriaco a tassare la ricchezza ereditata, poiché crede che queste fortune non siano state guadagnate dagli eredi, quindi dovrebbe essere ridistribuito democraticamente dallo Stato.

Lo scenario da sogno è che mi facciano pagare le tasse“, ha detto la giovane, che nel 2020 ha appreso della cospicua eredità che avrebbe ricevuto dopo la morte della nonna, avvenuta lo scorso settembre.

La famiglia dell’attivista ha accumulato miliardi di dollari grazie all’azienda chimica BASF, una delle più importanti in Germania, fondata circa 150 anni fa da Friedrich Engelhorn. Attualmente si stima che la ricchezza della famiglia ammonti a circa 4,2 miliardi di dollari.

Allo stesso modo, la giovane si è detta contraria alla filantropia e alla carità, poiché riproducono le stesse dinamiche di potere che sostengono le disuguaglianze sistemiche che creano disuguaglianza sociale.

A suo avviso, solo una nuova politica fiscale che tasserà di più i super ricchi potrà ridurre quel divario.

Con i soldi, ovviamente, ottengo un’incredibile libertà d’azione, ma questo non si adatta alle mie convinzioni. Nessuno dovrebbe avere così tanto potere e denaro senza tasse“, ha detto in una precedente intervista, in cui ha messo in dubbio i privilegi del più ricco.

Se io non fossi povero, voi non saresti ricco“, Engelhorn ha ricordato la famosa frase di Bertolt Brecht nel criticare il modo in cui le disuguaglianze sociali vengono naturalizzate e “‘accettate nelle democrazie“.