Rischio reddito di cittadinanza per i beneficiari a partire da Gennaio 2020. L’anno nuovo inizia con una forte preoccupazione per i moltissimi i beneficiari del sussidio economico. Molte infatti le convocazioni partite dai centri per l’impiego al fine di cercare un lavoro, alle quali in molti non si sarebbero presentati. Secondo la normativa vigente, il non presentarsi al centro per l’impiego, mette a rischio questo prezioso beneficio. Dopo le festività natalizie, arriva il nuovo anno e, coloro che percepiscono il reddito di cittadinanza, dovranno ricordarsi di aggiornare l’ISEE per continuare a percepire il sussidio.
Una prima stima parla di circa 100 mila carte del reddito di cittadinanza che potrebbero essere sospese da Gennaio 2020. Fino ad oggi sono state oltre 422 mila le chiamate a sussidiati arruolabili, ma in 91 mila hanno disertato il primo appuntamento.
Tra queste 91 mila persone, come previsto dalla legge, quelle che non non risponderanno alla seconda chiamata si vedranno disattivare la tessera il mese prossimo. Inoltre, dobbiamo aggiungere 15 mila percettori segnalati all’INPS dagli operatori preposti, affinché vengano sottoposti a ulteriori verifiche perché apparentemente privi dei requisiti. L’ente di riferimento per il pagamento resta l’INPS, il quale ricevuta e validata la domanda dal beneficiario con i requisiti richiesti, inoltra alle Poste l’ordine per la liquidazione dell’importo.
In questo momento, quindi, sono in tutto circa 106 mila i beneficiari che sono a rischio revoca con conseguente disattivazione delle carte. Anpal informa che finora 28.763 persone hanno ottenuto un contratto di lavoro. Rispetto all’ultima rilevazione del 21 ottobre la platea di beneficiari che ha trovato un impiego è aumentata del 63,6%.
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