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Perdita di sostanze pericolose per l’atmosfera terrestre: clorofluorocarburi dall’oriente

Scienziati del Massachusetts Institute of Technology (MIT) hanno identificato le fonti di perdite di clorofluorocarburo (CFC) che distruggono lo strato di ozono, alcune delle quali provengono da apparecchi più vecchi precedentemente considerati sicuri. Questo processo potrebbe ritardare il recupero dell’atmosfera del pianeta per diversi anni, avverte una dichiarazione pubblicata su Phys.org.

Nel 2016, gli scienziati hanno rilevato i primi segni di recupero dello strato di ozono antartico in diversi paesi del mondo. Questo traguardo ambientale è stato il risultato di decenni di sforzi concertati da parte di quasi tutti i paesi del pianeta, che nel 1987 hanno firmato il protocollo di Montreal, un documento che sigillava un impegno collettivo per il progressivo abbandono graduale della produzione di CFC, che oltre a esaurire l’ozono, sono anche potenti gas serra.

Mentre lo strato di ozono era in via di recupero, gli scienziati hanno recentemente rilevato inaspettatamente alte emissioni di clorofluorocarburi CFC-11 e CFC-12 che potrebbero indicare possibili violazioni del trattato storico.

Pertanto, le emissioni di CFC-11, un liquido attualmente vietato che è stato utilizzato per praticare fori nei prodotti in schiuma morbida, come cuscini, tappeti imbottiti, cuscini e sedili per auto, hanno mostrato un aumento che è stato seguito principalmente nella Cina orientale. Nuovi dati suggeriscono che il paese asiatico sta ora concentrando la produzione illegale di questa sostanza chimica, ma anche così le emissioni di CFC-11 e CFC-12 sono più elevate del previsto.

Ciò può essere dovuto a vecchi frigoriferi, materiali isolanti e altri prodotti contenenti CFC che non sono stati rimossi in quanto si riteneva che il loro contributo all’aumento della concentrazione di clorofluorocarburi nell’atmosfera sarebbe trascurabile. Tuttavia, i ricercatori hanno scoperto che le perdite di CFC-11 e CFC-12 che si accumulano da questi vecchi oggetti potrebbero ritardare il recupero dello strato di ozono terrestre di sei anni.

Gli scienziati hanno anche scoperto che il CFC-113 viene rilasciato nell’atmosfera ad un ritmo di 7 miliardi di grammi all’anno, una cifra paragonabile alle emissioni di picco del CFC-11 di diversi anni fa. Questa sostanza chimica veniva tradizionalmente utilizzata come solvente detergente e la sua produzione è vietata ad eccezione di un uso particolare: come materia prima per la fabbricazione di altre sostanze chimiche.

In precedenza, l’Agenzia per la ricerca ambientale ha scoperto una fonte precedentemente sconosciuta di clorofluorocarburi dopo che è stata rilevata una maggiore concentrazione di clorofluorocarburi nell’atmosfera a maggio 2018. Si è scoperto che in Cina sono ancora utilizzate sostanze nocive per la produzione di materiali di isolamento termico.

Redazione Breaking News

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