Una nuova ricerca ha dimostrato che le microplastiche possono attraversare la barriera emato-encefalica ed entrare nel cervello dopo essere state ingerite. Questa scoperta suggerisce che minuscole plastiche trovate quasi ovunque potrebbero essere ancora più preoccupanti di quanto si pensasse in precedenza.
Le microplastiche e le nanoplastiche si trovano negli animali di tutto il mondo e sono state persino scoperte nella placenta umana, indicando che potrebbe non esserci più nessun posto dove nascondersi. Queste particelle possono entrare nel corpo umano attraverso l’acqua potabile da bottiglie di plastica e imballaggi alimentari, e circa 90 mila particelle di plastica possono entrare in una singola acqua in bottiglia bevuta ogni anno.
In precedenza si sapeva che le microplastiche si muovono attraverso il corpo, ma non era stato dimostrato che potessero entrare nel cervello, perché molti agenti patogeni e particelle estranee non riescono ad attraversare la barriera emato-encefalica. Tuttavia, i ricercatori hanno scoperto che le MNP possono aumentare il rischio di infiammazione, disturbi neurologici e persino malattie neurodegenerative come l’Alzheimer o il Parkinson.
Per portare a termine lo studio, i ricercatori hanno somministrato MNP di diverse dimensioni a sei topi, tre dei quali sono stati sacrificati da due a quattro ore dopo, per prelevare campioni di cervello e analizzare la presenza di MNP. Hanno scoperto che le particelle più piccole avevano attraversato la barriera emato-encefalica ed erano presenti nel cervello dopo appena due ore. Alcune delle particelle più grandi non sono riuscite ad attraversare la barriera, indicando che le loro piccole dimensioni le aiutano a infiltrarsi.
Il team di ricerca ha anche identificato un meccanismo di trasporto passivo nel cervello che è aiutato dalle molecole di colesterolo sulla superficie della membrana. I ricercatori sperano che questo nuovo modello di trasporto possa migliorare la comprensione degli MNP e delle loro implicazioni sulla salute per la ricerca futura.
La ricerca, pubblicata sulla rivista Nanomaterials, sottolinea l’importanza di limitare l’esposizione alle microplastiche e limitarne l’uso fino a quando non saranno condotte ulteriori ricerche sugli effetti delle MNP sulla salute e sull’ambiente. Man mano che vengono scoperti effetti più dannosi delle microplastiche, si prevede che verranno prese misure per ridurne l’uso e ridurre al minimo i rischi per la salute.
Fonte: Micro- and Nanoplastics Breach the Blood–Brain Barrier (BBB): Biomolecular Corona’s Role Revealed [mdpi.com]
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