Sabato scorso, sono stati rilevati più fulmini entro un raggio di 480 chilometri dal Polo Nord. Il Servizio meteorologico nazionale degli Stati Uniti ha rilasciato una dichiarazione speciale sull’insolio fenomeno: “Questo è uno dei fulmini più settentrionali nella memoria della meteorologia dell’Alaska“.
Milioni di lampi vengono prodotti sul nostro pianeta ogni giorno, ma molto raramente il fenomeno colpisce aree vicine all’Artico. Una delle chiavi per la formazione dei fulmini è l’instabilità atmosferica: quando l’atmosfera inferiore è più calda e umida mentre lo strato superiore è freddo e asciutto. Queste condizioni stimolano la convezione, che può generare temporali.
La maggior parte dei temporali si verificano a latitudini più basse, dove la combinazione di temperature e umidità più elevate fa apparire facilmente questo fenomeno. Tuttavia, a causa dei cambiamenti climatici globali, i temporali si stanno diffondendo in aree insolite.
Quest’estate ha presentato bassi livelli record di ghiaccio marino in gran parte dell’Artico. La perdita di ghiaccio marino nell’area ha portato a temperature della superficie del mare ben al di sopra della media per questo periodo dell’anno, il che può contribuire alla presenza di masse d’aria insolitamente instabili.
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