I chatbot basati sull’intelligenza artificiale stanno guadagnando popolarità in tutto il mondo, offrendo agli utenti la possibilità di interagire con simulazioni digitali di persone decedute. Questa tecnologia solleva una serie di questioni etiche e sociali, discusse da studiosi come Tomasz Hollanek e Katarzyna Nowaczyk-Basińska dell’Università di Cambridge.
Gli utenti che acquistano questa tecnologia spesso trovano conforto nell’interagire con simulazioni di testo, voce o video dei loro cari defunti. Alcuni ritengono che queste conversazioni sembrino autentiche, come se i loro cari stessero comunicando dall’aldilà. Tuttavia, altri trovano questa pratica inquietante e manipolativa.
Hollanek e Nowaczyk-Basińska sollevano importanti domande riguardo alla proprietà dei dati dopo la morte di una persona, agli effetti psicologici sui sopravvissuti e alla possibilità di disattivare definitivamente il bot. Questi chatbot, noti anche come deadbot, bloodbot o ghostbot, aprono una discussione su quale sia il confine etico tra commemorazione e manipolazione.
Gli studiosi sottolineano la necessità di trattare con rispetto e reverenza i dati dei defunti. Propongono che le aziende che offrono questi servizi dovrebbero adottare un approccio etico simile a quello richiesto per il trattamento dei resti umani nei musei. Tuttavia, riconoscono che un divieto assoluto potrebbe non essere praticabile, ma insistono sulla trasparenza e sulla protezione degli utenti.
Infine, c’è la questione delicata di chi possa decidere di disattivare il bot e in che circostanze. Il duo di Cambridge propone la necessità di ulteriori barriere per guidare lo sviluppo di questi servizi e garantire che le decisioni rispettino i desideri della persona deceduta e dei suoi cari.
In conclusione, l’emergere dei chatbot basati sull’intelligenza artificiale che simulano persone defunte solleva profonde questioni etiche e sociali. Mentre alcuni vedono questi “aldilà digitali” come fonte di conforto, altri temono le implicazioni manipolative e psicologiche. La regolamentazione e l’adozione di pratiche etiche sono fondamentali per garantire che questa tecnologia sia utilizzata in modo responsabile e rispettoso.
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