Il cratere sud-orientale dell’Etna, il vulcano attivo più alto d’Europa, è cresciuto in altezza dopo sei mesi di attività, secondo quanto annunciato martedì dall’Istituto nazionale italiano di geofisica e vulcanologia (INGV).
Questo cratere più giovane e attivo dell’Etna ha raggiunto un nuovo record di 3357 metri sul livello del mare alla fine di luglio, mentre per i precedenti 40 anni il punto più alto del vulcano era il cratere di nord-est, alto 3324 metri.
Dall’INGV hanno precisato che i circa 50 episodi di cenere e lava che sono stati espulsi dalla bocca del cratere da metà febbraio hanno provocato una “sorprendente trasformazione del profilo del vulcano“, le cui dimensioni sono state calcolate tramite immagini satellitari.
La vetta dell’Etna, dal 1980, è sempre stata considerata il Cratere di Nord-Est che con i parossismi del settembre 1980 e febbraio 1981 raggiunse l’altezza massima di 3350 m. Tale altezza, diminuita nel corso degli anni a causa dei crolli dei suoi orli, nell’estate del 2018 si è assestata a 3326 metri. Questo primato, però, è stato ora superato dal cono del Cratere di Sud-Est e, oggi, l’Etna ha una nuova vetta.
Il cratere produce fumo e cenere da febbraio, anche se non rappresenta un pericolo per i villaggi circostanti. Tuttavia, il governo siciliano ha stimato lo scorso luglio che finora erano state ripulite 300 mila tonnellate di cenere, il che provoca un fastidio nei dintorni del vulcano, poiché sporca le strade, danneggia il traffico e danneggia i raccolti.
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