Spiricom: il dispositivo per comunicare con l’aldilà

Il dispositivo Spiricom, sviluppato negli anni '70, era un tentativo di comunicare con l'aldilà attraverso la tecnologia. Tuttavia, nonostante i risultati iniziali promettenti, le voci registrate hanno cominciato a perdere intensità fino a scomparire completamente...

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Il dispositivo Spiricom era noto come il metodo per comunicare con l’aldilà, un meccanismo che cercava di soddisfare il desiderio di molte persone di comunicare con i loro cari defunti. Oggi, invece, lo fanno attraverso l’intelligenza artificiale.

Sappiamo che questa cosa può suscitare un certo timore e scetticismo in molti di noi. Sappiamo anche che la maggior parte di noi è consapevole dell’esistenza di una barriera naturale tra il mondo dei vivi e quello dei morti, e che non vale la pena cercare di superarla.

La morte rimane una dimensione piena di lacune dolorose, paure ed enigmi, che la religione, la scienza e le tendenze più soprannaturali cercano di spiegare ciascuna secondo il proprio punto di vista.

Tuttavia, è facile capire perché molte persone nel corso della storia abbiano cercato di creare meccanismi diversi per avvicinarsi all’aldilà. Spiricom è stato uno dei tentativi più famosi.

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Persone come Alexander Graham Bell o Thomas Alva Edison hanno sviluppato le proprie macchine per comunicare con gli spiriti. Si aprono nuovi tempi moderni dove la tecnologia suggerisce nuove possibilità, nuovi meccanismi dove la mente umana, sempre affamata di conoscenza, vuole avanzare in zone più oscure e inquietanti.

Fu negli anni ’70 che la cosiddetta “Metascience Foundation“, un’organizzazione senza scopo di lucro che si occupa di parapsicologia, sviluppò Spiricom. Uno dei tecnici elettronici della fondazione, Bill O’Neill, riuscì a creare un sofisticato dispositivo attraverso il quale entrare in contatto con l’aldilà. Era in grado di registrare fino a 20 ore continue di voci dall’altra parte.

Questo dispositivo, inizialmente chiamato Mark IV, funzionava attraverso transistor, amplificatori, valvole, generatori e un mezzo psichico che fungeva da “rilevatore di segnale“.

Come una sorta di batteria che riceve energia dall’aldilà e che, a sua volta, avvia la macchina per registrare il messaggio.

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Per un certo periodo, il tecnico stava ricevendo una voce maschile in uno dei suoi dispositivi elettronici, una presenza che gli stava indicando su quali frequenze avrebbe dovuto sintonizzare la sua macchina per poter comunicare in modo più efficace con l’aldilà. Questa voce si è identificata come il dottor Muller, un tecnico della NASA morto nel 1967.

Ma cosa è successo a Spiricom? Questa tecnica che presumibilmente ha dato risultati così buoni per comunicare con i morti ha continuato a essere sviluppata? La verità è che le voci registrate hanno cominciato a perdere intensità fino a scomparire completamente. Hanno provato con nuove frequenze, ma senza successo. Le voci furono messe a tacere per sempre e nessuno riuscì a far ripartire la macchina. Per questo i tecnici hanno lasciato liberamente accessibili le planimetrie del dispositivo, in modo che chiunque lo volesse potesse avviare il progetto se lo volesse.