L’Inquinamento atmosferico ha contribuito alla morte di una bambina di 9 anni nel Regno Unito

In un caso "storico", stabiliscono per la prima volta nel Regno Unito un verdetto potrebbe spingere le autorità a intraprendere un'azione decisiva per affrontare i problemi ecologici...

Riconoscimento dell'inquinamento atmosferico sul certificato di morte.

L’inquinamento atmosferico ha contribuito alla morte di una bambina di 9 anni, che viveva a Londra. Lo ha stabilito il tribunale forense nel sud della capitale britannica. Dopo un’indagine di due settimane, il coroner Philip Barlow ha deciso che la morte di Ella Kissi-Debrah (nella foto in basso) era stata causata da un’asma grave, aggravata dall’eccessivo inquinamento atmosferico, la principale fonte di esposizione erano le emissioni del traffico. Inoltre, il medico legale ha stabilito che la madre di Kissi-Debrah non era informata dei rischi per la salute dell’inquinamento atmosferico, altrimenti avrebbe preso provvedimenti per prevenire la morte della figlia.

La famiglia di Kissi-Debrah aveva fatto pressioni per una seconda indagine, sostenendo che l’udienza iniziale, nel 2014, non considerava il fattore ecologico come una possibile causa della sua morte, anche se c’erano prove.

“Oggi è stato un caso storico, una lotta durata sette anni ha portato al riconoscimento dell’inquinamento atmosferico sul certificato di morte di Ella“, ha detto la madre della ragazza. La signora ha espresso anche la speranza che la sentenza “possa salvare la vita di molti più bambini“.

Decisione storica e rivoluzionaria

Attivisti ed esperti legali ritengono che il verdetto potrebbe spingere le autorità a rafforzare la legislazione ecologica. “Questa è una novità legale e certamente invierà un segnale al governo del Regno Unito”, ha detto Katie Nield, avvocato dell’organizzazione di diritto ambientale ClientEarth, che ha assistito il team legale della famiglia. “Si tratta di una decisione storica e rivoluzionaria, che dimostra l’impatto devastante dell’inquinamento atmosferico e l’urgente necessità di pulire l’aria che respiriamo”, ha affermato Larissa Lockwood, attivista del Piano d’azione globale.