Nei giorni scorsi, le autorità francesi hanno registrato la fuoriuscita di cloruro di ferro da un impianto petrolchimico nelle acque del Mar Mediterraneo. Una macchia arancione e marrone si estendeva su 6 ettari di superficie marina. Nelle successive 24 ore, la macchia è quasi scomparsa dalla superficie del mare.
La perdita, che ha avuto luogo nella raffineria di Lavéra, ha riversato 200 galloni o più di cloruro di ferro nel mare, secondo la compagnia chimica americana Kem One, che gestisce l’impianto. Il contatto con il cloruro di ferro può danneggiare gli occhi e le mucose e l’ingestione può essere fatale.
A causa della fuoriuscita, sono state proibite dalle autorità locali, attività come la pesca, le immersioni e il nuoto proibite nella zona.
L’area del Mar Mediterraneo in cui la sostanza chimica è finita è considerata un eccezionale ecosistema naturale di fauna e flora per la sua vita marina e corallina. Le autorità hanno dichiarato di aver già osservato la morte dei pesci a causa della fuoriuscita.
Barbara Pompili, ministro dell’ambiente francese, giovedì ha dichiarato sul suo account Twitter che “i danni saranno riparati dai responsabili”.
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