Quante ore passi davanti al cellulare e al pc? I danni silenziosi che cambiano il cervello e la salute
Schermi e salute: passare troppo tempo davanti a computer e cellulare crea gravi danni al cervello e al benessere generale.
Nell’era digitale, trascorriamo una parte sempre più rilevante del nostro tempo davanti a schermi di dispositivi elettronici come smartphone, computer, tablet e televisori. Questa pratica diffusa ha suscitato un acceso dibattito sugli effetti che l’uso prolungato degli schermi può avere sulla nostra salute fisica, mentale e sociale. Ma quali sono gli impatti reali e come possiamo gestirli al meglio?
Effetti degli schermi sulla salute oculare e visiva
L’affaticamento degli occhi è uno degli effetti più immediati del tempo prolungato trascorso davanti a uno schermo. La fissazione prolungata senza pause compromette la microcircolazione dei piccoli vasi oculari, causando sintomi come formicolio, bruciore e mal di testa, specialmente nelle ore serali. Inoltre, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha lanciato l’allarme sull’epidemia crescente di miopia, prevedendo che entro il 2050 colpirà una persona su due a livello globale. Questo fenomeno è favorito dall’uso costante della visione da vicino tipica degli schermi digitali e dal progressivo ridursi del tempo trascorso all’aperto, dove il campo visivo è più ampio e naturale.
Per proteggere la salute visiva, è consigliato adottare semplici strategie:
– Osservare la regola del 20-20-20: ogni 20 minuti, distogliere lo sguardo dallo schermo per 20 secondi guardando un oggetto distante almeno 20 piedi (circa 6 metri).
– Eseguire esercizi oculari come il “palming” o movimenti rotatori degli occhi per stimolare la microcircolazione.
– Forzare l’ammiccamento per mantenere gli occhi lubrificati e, in caso di secchezza persistente, utilizzare colliri salini o a base di acido ialuronico.
– Regolare la luminosità e il contrasto degli schermi, evitando l’uso in ambienti completamente bui e preferendo schermi più grandi per mantenere una maggiore distanza visiva.

Uno degli aspetti più problematici dell’uso serale degli schermi è l’interferenza con il sonno. I dispositivi elettronici emettono una luce blu ad alta intensità che inibisce la secrezione di melatonina, l’ormone che regola il ciclo sonno-veglia. Questa luce fa percepire al cervello una condizione di luce diurna, ritardando l’addormentamento e riducendo la qualità del riposo.
Per limitare questi effetti, gli esperti raccomandano:
– Spegnere gli schermi almeno un’ora e mezza o due ore prima di andare a dormire.
– Tenere il cellulare fuori dalla camera da letto e preferire la visione della televisione, che ha un impatto minore sulla melatonina rispetto ai dispositivi più vicini al viso.
– Attivare la modalità “night shift” o simili, che riducono la luce blu emessa dai dispositivi, sostituendola con toni più caldi e ambrati.
– Scegliere contenuti rilassanti e silenziare o nascondere i LED luminosi dei dispositivi elettronici.
Conseguenze cognitive, emotive e sociali dell’uso eccessivo degli schermi
Oltre agli effetti fisici, gli schermi influenzano anche la nostra mente e le nostre relazioni. L’esposizione prolungata può frammentare l’attenzione, a causa di notifiche e stimoli continui che inducono il cosiddetto “tunnel dell’attenzione”. Questo riduce la capacità di concentrazione e fa sì che comprendiamo e ricordiamo meno le informazioni acquisite. Inoltre, gli algoritmi dei social media tendono a rafforzare le opinioni già esistenti, limitando il confronto e il dibattito costruttivo.
Sebbene vi siano rischi di dipendenza, soprattutto dai videogiochi (disturbo da dipendenza riconosciuto dall’OMS), la dipendenza da smartphone e social network è ancora oggetto di studio e discussione. L’uso intensivo può aumentare la probabilità di disturbi ansiosi e depressivi, specialmente nei giovani, ma non è ancora chiaro se sia causa primaria o conseguenza di uno stato emotivo già compromesso.
Dal punto di vista cognitivo, alcuni videogiochi, se usati con moderazione e finalità terapeutiche, possono stimolare aree cerebrali legate all’attenzione e alla memoria, anche negli over 55. Tuttavia, è fondamentale mantenere un equilibrio e adottare strategie per riprendere il controllo sull’uso degli schermi.