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Nuove analisi sui lampi nel cielo svelano segreti inquietanti sugli UFO: cosa hanno scoperto

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UFO: cecchi scatti si rivelano più enigmatici di quanto si pensasse. Cosa nascondono.

A volte il passato riaffiora con dettagli che sembrano chiedere una nuova interpretazione. È ciò che sta accadendo a una serie di lampi apparsi sulle lastre fotografiche del 1952, osservati all’Osservatorio di Palomar in un periodo in cui nessun satellite orbitava attorno alla Terra. Punti luminosi nitidi, comparsi e scomparsi nell’arco di un’ora, ora tornano a far discutere grazie a studi recenti che stanno riaccendendo un mistero rimasto silenzioso per oltre settant’anni.

Cosa rivelano le nuove analisi sui lampi nel cielo

Due nuovi studi peer-reviewed, condotti dall’astronoma Beatriz Villarroel e dal medico-ricercatore Stephen Bruehl, hanno riportato alla luce un archivio immenso: migliaia di giorni di osservazioni del survey POSS-I, raccolti tra il 1949 e il 1958. Proprio all’interno di questo materiale, in 310 notti di osservazioni, sono emersi i cosiddetti ‘transienti’, lampi fugaci difficili da catalogare con i fenomeni astronomici più comuni.

In alcuni casi questi punti luminosi risultavano sorprendentemente allineati, un dettaglio che li rende incompatibili con meteore isolate, con la variabilità naturale delle stelle o con difetti casuali delle emulsioni fotografiche. La situazione appare ancora più insolita osservando un episodio specifico: in una sola giornata sono stati rilevati oltre 4.500 flash, completamente assenti sia nelle immagini precedenti sia in quelle successive. Nessun fenomeno atmosferico conosciuto sembra produrre simili pattern. Gli studiosi hanno quindi deciso di ampliare il contesto, cercando risposte fuori dall’ambito puramente astronomico.

Il passo successivo della ricerca è stato quello di confrontare questi lampi con due insiemi di dati esterni. Da una parte, il celebre database UFOCAT, che raccoglie segnalazioni UFO provenienti da tutto il mondo; dall’altra, le date dei test nucleari condotti da Stati Uniti, Unione Sovietica e Regno Unito durante la Guerra Fredda.

Le correlazioni trovate non sono state archiviate come semplici coincidenze. I transieti risultano:

  • il 45% più probabili nelle 24 ore attorno a un test nucleare;
  • correlati a un aumento dell’8,5% dei lampi per ogni segnalazione UFO aggiuntiva raccolta negli stessi periodi.
segreti sugli UFO

Cosa rivelano le nuove analisi sui lampi nel cielo – 3box.it

Gli autori degli studi non affermano di aver trovato prove extraterrestri, ma invitano a non escludere alcuna ipotesi. Potrebbe trattarsi di effetti indiretti dei test atomici sull’atmosfera? Di fenomeni naturali legati a condizioni non ancora comprese? O di qualcosa che sfugge completamente alle categorie attuali dell’astronomia?

La comunità scientifica, pur riconoscendo il rigore con cui sono stati condotti gli studi, mantiene un approccio prudente. Le tecnologie fotografiche degli anni ’50 erano soggette a numerose imperfezioni: polvere, graffi, emulsioni danneggiate, errori di copia e altri artefatti potevano produrre punti luminosi apparentemente significativi.

Secondo gli scienziati più cauti, l’unico modo per risolvere il mistero è riesaminare le lastre originali conservate negli archivi. Solo verificando se quei punti siano effettivamente impressi nel materiale o se siano comparsi in una fase successiva sarà possibile capire se quei lampi appartenevano davvero al cielo di quel periodo… o se siano il risultato di un errore tecnico.

Per ora il passato resta sospeso, in attesa che qualcuno torni a sfogliare fisicamente quelle lastre dimenticate. E mentre nuove analisi continuano a emergere, il mistero che ha attraversato settant’anni sembra essere tutt’altro che risolto.

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