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Attualità

Novità in busta paga per molti italiani a ottobre: aumenti e arretrati in arrivo

Ad ottobre arrivano stipendi arretrati ed aumenti per queste categorie di italiani: ecco le novità che ci saranno in busta paga.

Entro la fine di questo mese, circa 40.000 dipendenti del Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco potranno vedere concretizzarsi importanti benefici economici derivanti dal rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro (CCNL) 2022-2024. Dopo la pubblicazione ufficiale in Gazzetta Ufficiale ad agosto 2025, il sistema NoiPa provvederà ad adeguare le buste paga di ottobre con gli aumenti retributivi e il pagamento degli arretrati maturati negli ultimi tre anni.

Incrementi salariali e indennità aggiornate per il personale operativo e dirigente

Il rinnovo contrattuale, nonostante i tempi lunghi per la sua definizione, porterà significativi miglioramenti agli stipendi del personale non dirigente e dirigente dei Vigili del Fuoco. La media degli aumenti mensili lordi per il personale operativo si attesta intorno a 186 euro, con un incremento annuo lordo di circa 2.400 euro a regime dal 2026. Per i dirigenti, invece, l’incremento è più consistente, con una media di 477 euro lordi mensili, mentre per i direttivi è previsto un aumento medio di 254 euro.

Oltre al salario base, sono stati rivisti al rialzo anche gli importi delle principali indennità di servizio. In particolare, l’indennità di rischio per il personale operativo e antincendio boschivo è stata aumentata del 6,5%, traducendosi in un incremento mensile medio di circa 45,29 euro per i non dirigenti e 60,68 euro per i dirigenti. Analogamente, le indennità per i ruoli tecnici-professionali e di rappresentanza sono aumentate, rispettivamente, di 25,94 euro e 31,19 euro lordi al mese.

aumento dello stipendio per i vigili del fuoco
Aumenti ed arretrati in busta paga per i Vigili del fuoco – 3box.it

L’adeguamento riguarda anche le indennità per le festività, i turni notturni e le trasferte, riconoscendo così una valorizzazione più equa del lavoro svolto in condizioni particolarmente gravose. Parallelamente, è stato incrementato il Fondo di amministrazione e la retribuzione di “Rischio e posizione” dei dirigenti, portata al 6,5% sulla quota fissa.

La lunga fase di rinnovo contrattuale, purtroppo non insolita nel panorama della contrattazione pubblica italiana, ha comportato un ritardo nel riconoscimento degli aumenti spettanti per gli anni 2022, 2023 e 2024. Per rimediare, il Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco liquiderà entro la fine di settembre 2025 gli arretrati maturati, che saranno erogati in un’unica soluzione tramite un cedolino speciale.

Per il personale non dirigente, gli arretrati medi saranno di:
– 78,67 euro per il 2022;
– 115,97 euro per il 2023;
– 192 euro per il 2024.

Il personale dirigente riceverà invece gli arretrati calcolati in percentuale sullo stipendio, con quote di 0,2% per il 2022, 0,3% per il 2023 e il 5,9% per il 2024. Il rinnovo contrattuale non si limita agli aspetti economici, ma introduce anche importanti novità nell’ambito del welfare aziendale. Tra queste, spicca la possibilità per i Vigili del Fuoco con figli fino a 14 anni di richiedere l’esonero dal lavoro notturno o continuativo, una misura significativa che rappresenta un passo avanti rilevante nella conciliazione vita-lavoro.

Scenario più ampio: aumenti salariali anche per altre categorie di lavoratori

Parallelamente agli aumenti per i Vigili del Fuoco, nel corso del 2025 sono previsti adeguamenti retributivi anche per circa 1,7 milioni di altri lavoratori dipendenti, tra cui:
– 270.000 addetti del settore bancario, che hanno già ricevuto un aumento netto medio di 100 euro da settembre 2025, secondo l’accordo sindacale firmato con ABI e Intesa Sanpaolo;
– oltre 600.000 lavoratori degli studi professionali, con aumenti medi mensili di 45 euro in arrivo da ottobre 2025;
– circa 850.000 soci e lavoratori delle cooperative sociali, con incrementi dei minimi salariali previsti in più tranche tra il 2024 e il 2025.

Questi adeguamenti fanno parte di un più ampio movimento di rinnovi contrattuali che nel biennio 2024-2026 porterà a una crescita complessiva degli stipendi in diversi settori, con un impatto positivo sul potere d’acquisto e sul welfare dei lavoratori italiani.

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