Non perdere soldi e ottieni il massimo: così puoi sfruttare il bonus ristrutturazione anche per recinzioni e cancellate
Bonus ristrutturazioni 2025, detrazioni anche per recinzioni: ecco cosa prevede la legge. Tutte le novità da conoscere.
In Italia, la realizzazione di recinzioni e cancellate rappresenta una pratica consolidata per delimitare la proprietà, garantire sicurezza e tutelare la privacy. Questa consuetudine, che differisce da altri Paesi come il Canada dove spesso si preferisce non recintare la parte anteriore dell’abitazione, comporta costi significativi. Ma è possibile usufruire delle agevolazioni fiscali del bonus ristrutturazione per detrarre queste spese? L’Agenzia delle Entrate fornisce indicazioni precise in merito.
Bonus ristrutturazione 2025: detrazione per recinzioni e muri di cinta
Secondo le ultime disposizioni contenute nella Legge di Bilancio 2025 e chiarite dall’Agenzia delle Entrate, gli interventi relativi alla costruzione di recinzioni, muri di cinta e cancellate rientrano fra le opere di manutenzione straordinaria ai sensi dell’articolo 3, comma 1, lett. b), del DPR n. 380/2001 (Testo Unico dell’Edilizia). Ciò consente di portare in detrazione le spese sostenute, inserendole nel cosiddetto bonus ristrutturazione.
Per le spese sostenute nel corso del 2025, la detrazione fiscale è pari al 50% dell’importo, con un tetto massimo di spesa di 96.000 euro per unità immobiliare. Tuttavia, questa aliquota agevolata riguarda esclusivamente gli interventi realizzati sull’abitazione principale. Nel caso di seconde case, la detrazione scende al 36%.
Per gli anni 2026 e 2027, le percentuali di detrazione si riducono ulteriormente: al 36% per l’abitazione principale e al 30% per le seconde case, mantenendo invariato il limite massimo di spesa. Dal 2028, la detrazione scende al 30%, mentre il limite di spesa si riduce a 48.000 euro per unità immobiliare. La detrazione viene sempre ripartita in 10 quote annuali di pari importo.

Per poter beneficiare della detrazione fiscale per i lavori di recinzione e cancellate, è imprescindibile che il pagamento avvenga tramite il cosiddetto bonifico parlante. Questo strumento di pagamento, previsto per tutti i bonus edilizi, deve obbligatoriamente riportare:
- La causale del versamento, in conformità all’articolo 16-bis del DPR n. 917/1986 (Testo Unico delle Imposte sui Redditi);
- Il codice fiscale del soggetto che beneficia della detrazione;
- I dati fiscali dell’impresa o del fornitore che esegue i lavori.
Il bonifico parlante è disponibile presso gli sportelli bancari e postali, nonché attraverso le app ufficiali delle banche, che spesso offrono moduli specifici dedicati ai pagamenti agevolati. Altro documento essenziale è la fattura rilasciata dall’impresa o dal fornitore, che attesta la corretta esecuzione dei lavori.
Vantaggi e opportunità del bonus per recinzioni e cancellate
L’agevolazione fiscale rappresenta un’opportunità importante per chi deve affrontare spese consistenti legate alla costruzione o al rifacimento di recinzioni e cancellate. Questi interventi non hanno solo un valore estetico ma costituiscono un investimento significativo per la sicurezza, la privacy e la valorizzazione dell’immobile.
Grazie al bonus ristrutturazione, è possibile recuperare una parte consistente delle spese, trasformando un costo inevitabile in un’operazione fiscalmente vantaggiosa. Anche con le percentuali di detrazione destinate a diminuire negli anni successivi, l’agevolazione resta un valido incentivo per la tutela e la riqualificazione degli spazi esterni delle abitazioni.
- Le recinzioni, cancellate e muri di cinta sono considerati interventi di manutenzione straordinaria detraibili secondo l’Agenzia delle Entrate;
- Nel 2025 la detrazione è al 50% per l’abitazione principale, fino a 96.000 euro di spesa, e al 36% per le seconde case;
- Dal 2026 la detrazione scende al 36% per l’abitazione principale e al 30% per le seconde case, con lo stesso limite di spesa;
- Dal 2028 la detrazione è al 30% e il limite massimo di spesa si riduce a 48.000 euro;
- È obbligatorio il pagamento tramite bonifico parlante e la conservazione della fattura come prova delle spese sostenute.
Queste regole testimoniano l’attenzione delle istituzioni nel sostenere interventi di valorizzazione e sicurezza delle abitazioni, offrendo al contempo strumenti concreti per ottimizzare la spesa dei cittadini.