Il cane robot per i malati di Alzheimer - 3box.it
Robotica al servizio degli anziani: esiste il cane robot che può fornire davvero un preziosissimo aiuto soprattutto per i malati di Alzheimer.
Nel panorama della robotica assistenziale, una novità presentata al CES 2025 di Las Vegas sta già suscitando grande interesse: si tratta di Jennie, un cane robot progettato per offrire compagnia e supporto emotivo agli anziani e alle persone affette da Alzheimer. Questo innovativo dispositivo va ben oltre il semplice intrattenimento, proponendosi come un vero e proprio aiuto concreto per chi soffre di solitudine e difficoltà cognitive.
Diversamente dall’immagine tradizionale della robotica, spesso associata a macchine fredde e impersonali, Jennie si distingue per la sua capacità di interagire con delicatezza e sensibilità. Non è un semplice gadget hi-tech, ma un robot progettato con attenzione al benessere psicologico degli utenti più fragili.
La cagnolina robot, modellata sul Golden Retriever, risponde ai gesti con movimenti naturali come l’inclinazione della testa, il movimento della coda e suoni simili a quelli di un vero cucciolo. Grazie a sensori avanzati, riconosce una carezza dolce da un gesto più energico, modificando il proprio comportamento in base all’interazione ricevuta, creando così un’esperienza empatica sorprendente.
Il progetto nasce dall’esperienza personale di Tom Stevens, creatore di Jennie, che ha assistito alla sofferenza della madre affetta da Alzheimer, costretta a separarsi dal suo cane vero. Da questa dolorosa esperienza è scaturita l’idea di sviluppare un animale domestico robotico in grado di offrire affetto e compagnia senza i problemi pratici e logistici degli animali tradizionali.
La realizzazione di Jennie è stata resa possibile grazie alla collaborazione con il rinomato Jim Henson’s Creature Shop, noto per la creazione dei Muppet, che ha contribuito a rendere il robot estremamente realistico e accattivante. L’obiettivo è stato quello di sviluppare un compagno robotico che possa apparire quasi come un animale vero, evitando l’aspetto freddo e meccanico tipico di molti robot.
Jennie non richiede cure veterinarie, non si ammala, non provoca allergie e non disturba i vicini, caratteristiche che la rendono ideale per persone con esigenze particolari, come chi vive in una casa di cura o chi ha difficoltà a gestire un animale domestico reale. Inoltre, non necessita di essere portata a passeggio, facilitando così la convivenza anche in spazi ristretti o in situazioni di mobilità limitata.
Il cane robot si trova già in fase di preordine, con un prezzo intorno ai 1.500 euro. Nonostante il costo, la risposta del pubblico è stata molto positiva: oltre 16.000 persone hanno già manifestato interesse, con le prime consegne previste negli Stati Uniti a partire dal 2026, seguite da una distribuzione globale.
I riscontri degli utilizzatori sono particolarmente incoraggianti: molti anziani mostrano segni di miglioramento nell’umore, mentre gli operatori sanitari osservano un calo nell’uso di farmaci ansiolitici e calmanti tra i pazienti che interagiscono con Jennie. La sua presenza silenziosa e dolce è stata infatti descritta come una forma di compagnia capace di restituire un senso di calma e conforto a chi vive in condizioni di isolamento o fragilità emotiva.
Sebbene per alcuni possa apparire insolito o addirittura inquietante interagire con un robot così realistico, per chi si occupa quotidianamente di persone con Alzheimer o altre forme di demenza, Jennie rappresenta una preziosa risorsa. In un’epoca in cui l’isolamento è sempre più riconosciuto come un problema di salute pubblica, questa innovazione tecnologica si propone come un ponte tra ingegneria e umanità, offrendo un supporto emotivo tangibile anche senza parole.
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