Scena muta all'esame di maturità: si rischia la bocciatura - 3box.it
Maturità, nuove regole su colloquio, valutazione e punteggi: cosa prevede la riforma e come la bocciatura diventa più facile.
Con l’avvio del nuovo anno scolastico, entrano in vigore importanti novità per l’Esame di maturità, introdotte dalla recente riforma scolastica voluta dal Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara. Questi cambiamenti mirano a rendere più snello e significativo il percorso finale degli studenti delle scuole superiori, puntando a una valutazione più completa che includa non solo conoscenze e competenze, ma anche la crescita personale e l’impegno sociale.
Una delle modifiche più rilevanti riguarda il colloquio orale. Sparisce la discussione tradizionale sul documento conclusivo, spesso causa di stress e ansia tra i candidati. Il colloquio si concentrerà su quattro discipline specifiche, scelte annualmente in gennaio, e sarà strutturato in modo più snello e mirato. Tuttavia, la riforma introduce un limite molto chiaro: non sarà più consentito il silenzio strategico da parte degli studenti.
Il decreto all’articolo 18, comma 3, stabilisce che qualora uno studente rifiuti deliberatamente di discutere gli argomenti o di rispondere alle domande della commissione, con un atteggiamento volto a compromettere lo svolgimento e l’esito della prova, potrà essere escluso dall’esame. Questa disposizione vuole garantire la serietà e la correttezza del confronto orale, evitando situazioni di imbarazzo e tensione che in passato si sono verificate frequentemente.
Sul fronte delle prove scritte, restano confermate le due tradizionali prove nazionali, con una terza prova prevista solo per gli indirizzi specifici. Una novità significativa riguarda però la comunicazione dei risultati: i voti delle prove scritte non saranno più resi noti immediatamente dopo la correzione, ma saranno comunicati soltanto al termine del colloquio orale.
Questa scelta, motivata dalla volontà di preservare la serenità del candidato nel momento conclusivo dell’esame, mira a evitare che il giudizio sugli scritti influenzi in modo positivo o negativo l’atteggiamento e le risposte durante l’orale. Nel contempo, anche i risultati delle prove Invalsi non saranno più comunicati con voti numerici immediati, ma entreranno a far parte del curriculum dello studente solo dopo la conclusione dell’esame di Stato, garantendo così un approccio più equilibrato e meno ansiogeno nella valutazione complessiva.
Il Ministro Valditara ha sottolineato che la valutazione finale non si limiterà a misurare le conoscenze e le competenze tecniche degli studenti, ma terrà conto anche della loro crescita personale. Saranno considerati aspetti quali l’autonomia, il senso di responsabilità, nonché esperienze extra-scolastiche di natura sportiva, culturale o sociale che dimostrino impegno e maturità.
Per quanto riguarda la commissione esaminatrice, composta da due commissari interni, due esterni e un presidente esterno, è prevista una formazione dedicata per garantire uniformità e professionalità nella valutazione. Inoltre, sarà possibile attribuire fino a 3 punti bonus agli studenti che raggiungono un punteggio massimo di 97, secondo una logica simile a quella adottata negli esami universitari.
La riforma del 2025 coinvolge anche altri aspetti dell’anno scolastico. Gli studenti che decideranno di cambiare indirizzo di studi dovranno sostenere un esame integrativo prima dell’inizio delle lezioni per garantire il recupero delle competenze necessarie. Nel biennio iniziale saranno inoltre previsti percorsi di supporto personalizzati per facilitare l’apprendimento.
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