Scienza

Materia Oscura, ecco come sarebbe se potessimo vederla

La materia oscura è un tipo di materia che costituisce il 27% dell’universo totale. Non dovremmo confonderla con l’energia oscura, e neanche con materia barionica o neutrini. Non emettendo alcun tipo di radiazione elettromagnetica, come la luce, mantiene intatta la sua opacità.

Un gruppo di scienziati dell’Harvard & Smithsonian Center for Astrophysics ha eseguito una simulazione dettagliata della materia oscura.

I ricercatori cercano di dettagliare quali sono le particelle che compongono la materia oscura. Sebbene non l’abbiano trovato, ancora appartenenti al campo della teoria, vengono chiamati WIMP, acronimo di Massive Weakly Interacted Particles.

La ricerca delle WIMP, le chiavi della materia oscura

Le particelle WIMP potrebbero essere da una a mille volte la massa di un protone. Potrebbero essere localizzate, secondo la rivista Scientific American, nella forza nucleare debole, presente a piccole distanze sulla scala dei nuclei atomici.

Esistono diversi rilevatori WIMP che cercano di rilevare le loro interazioni deboli. Uno dei più recenti, secondo Scientific American, si trova un miglio sotto le Black Hills nel Sud Dakota. È il Large Underground Xenon Experiment. Traccia un lampo di luce proveniente dalla collisione tra i WIMP e i nuclei di xeno. Ma la ricerca non è andata a buon fine, secondo quanto riportato dalla rivista. Edward Kolb, un cosmologo citato da Scientific American, ha detto:

“Siamo più all’oscuro della materia oscura ora rispetto a cinque anni fa”.

Com’è stata eseguita la simulazione di Harvard e Smithsonian

Harvard e lo Smithsonian hanno lavorato con un modello per analizzare le osservazioni storiche sull’argomento. Dopo ogni piccolo passo in avanti, la simulazione ha migliorato le precedenti con una precisione fino a 30 volte maggiore. L’indagine ha coinvolto sette scienziati e il risultato è stato pubblicato su un articolo dal titolo The Universality in the Structure of Dark Matter Over 20 Orders of Magnitude in Halo Mass.

“Le simulazioni ci aiutano a quantificare la distribuzione della materia oscura nell’universo“, ha detto Sownak Bose, uno degli scienziati. “Ci mostrano anche la struttura interna dettagliata di questi aloni di materia oscura”.


Fonte: Scientists “Zoom In” On Dark Matter, Revealing the Invisible Skeleton of the Universe [link all’articolo].

Redazione Breaking News

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