La plastica sta affogando i nostri mari e oceani. La più grande prova di questo fatto si trova nelle Isole Cocos (Keeling), dove ci sono molti più rifiuti di plastica delle persone che vi vivono.
La natura ci regala posti meravigliosi ma la bellezza delle spiagge è sempre più influenzata dall’inquinamento da plastica. Un esempio sono le Isole Cocos nell’Oceano Indiano. Situate a 2750 km a nord ovest di Perth, nell’Australia occidentale e a 900 km dall’Isola di Natale, sono un gruppo di isole coralline che formano due atolli. Solo due delle 27 isole sono abitate.
Ci sono solo circa 600 persone che vivono lì, ma le sue spiagge sono piene di circa 414 milioni di pezzi di plastica, evidenziando 977 mila scarpe e 373 mila spazzolini da denti.
Queste isole remote sono luoghi appropriati per lo studio della circolazione della plastica oceanica, poiché i rifiuti che arrivano a queste spiagge provengono da altri luoghi e non possono essere puliti immediatamente.
Il dottor Yenifer Laver dell’Istituto di studi marini e antartici dell’Università della Tasmania, ha indicato che è urgente agire prima degli avvertimenti che la natura ci sta dando.
Lavers ha esteso i suoi studi ad altre isole isolate. Nel 2017, ha stabilito che l’isola di Henderson, situata nel Pacifico, aveva la più alta densità di rifiuti di plastica al mondo.
Nelle Isole Cocos, il 93% della plastica è stato seppellito fino a dieci centimetri nella sabbia e il 60% dei rifiuti sepolti erano microplastiche che misuravano da due a cinque millimetri.
Di quelle dimensioni servono come cibo per pesci, calamari, uccelli e tartarughe.Sommersi dalle microplastiche
Le microplastiche sepolte rappresentano una minaccia per la fauna selvatica, ma anche la raccolta di materie plastiche richiede macchinari che colpiscono anche gli animali. La soluzione ideale è quella di ridurre drasticamente la quantità di plastica prodotta e consumata, nonché di riciclarla correttamente, per evitare di essere gettata nei mari.
Il problema dell’inquinamento da plastica è esacerbato perché si stima che attualmente ci siano 5,25 miliardi di pezzi nell’oceano. La pulizia delle spiagge una volta contaminate costa molto tempo, è costosa e deve essere ripetuta frequentemente ogni giorno che entrano nuovi rifiuti.
Le maree di plastica diventano un vero problema per gli abitanti delle Isole Cocos. Ci vorranno 4000 anni per questa popolazione per produrre una quantità di rifiuti pari a quella che raggiunge le sue coste e finora non riescono a trovare un modo per smaltirli.
Secondo quanto pubblicato su Science Daily la quantità di rifiuti trovati sull’isola di Cocos è una stima prudente, dal momento che il team non ha scavato sotto i 10 cm e non ha avuto accesso ad alcune spiagge che hanno un alto grado di inquinamento. Sono stati prelevati solo campioni da 7 isole e 20 sono rimasti.