Macchie di fueloil (olio combustibile) che si estendono per diversi chilometri sono state rilevate lungo le coste del Mar Nero, nel sud-ovest della Russia, a seguito di un incidente tra due petroliere nello stretto di Kerch, come riportato dal governatore della regione di Krasnodar, Veniamín Kondrátiev.
Attualmente, 267 persone e 50 unità di attrezzature sono al lavoro per contenere e rimuovere le fuoriuscite di fueloil causate dall’incidente. Le autorità russe hanno dichiarato che, se necessario, il numero di operatori e mezzi verrà aumentato.
Il disastro è avvenuto il 15 dicembre, quando una petroliera carica di fueloil è affondata nello stretto di Kerch, a circa 8 chilometri dalla costa, a causa di una violenta tempesta, spezzandosi in due parti. Nella stessa zona, un’altra petroliera ha subito danni e si è incagliata a circa 80 metri dalla riva.
Questa situazione ha sollevato preoccupazioni per l’ambiente marino e per le possibili conseguenze della fuoriuscita di carburante nelle acque del Mar Nero. Le operazioni di recupero e bonifica sono in corso per limitare i danni ecologici.