La denuncia arriva dalla giovane attivista svedese Greta Thunberg sul quotidiano The Guardian due anni dopo il suo primo sciopero scolastico in difesa del clima, che ha ispirato un movimento giovanile globale:
“In questi due anni il mondo ha emesso anche più di 80 miliardi di tonnellate di CO2. Abbiamo assistito a continui disastri naturali in tutto il pianeta. Si chiedevano molte vite e mezzi di sussistenza, e questo è solo l’inizio”.
Questo giovedì l’attivista svedese e altri studenti che hanno condiviso la sua causa incontreranno il cancelliere tedesco Angela Merkel, che detiene la presidenza di turno del Consiglio dell’Unione europea. Durante l’incontro chiederanno la fine di tutti gli investimenti e le sovvenzioni per i combustibili fossili e l’istituzione di bilanci annuali vincolanti per il carbonio.
Greta e gli altri studenti hanno aggiunto: I leader avevano parlato di “crisi esistenziale, ma quando si tratta di agire, siamo ancora in uno stato di negazione”.
L’enorme quantità di fondi erogati dai governi per rispondere alla pandemia di coronavirus potrebbe essere “un’opportunità irripetibile per mettere il mondo sulla strada giusta per fermare il riscaldamento globale, perché economisti, scienziati ed esperti sanitari affermano che io i vantaggi supereranno i costi.
Eppure, “i pacchetti di salvataggio dei governi del G20 stanno fornendo un sostegno significativamente maggiore dei combustibili fossili rispetto all’energia a basse emissioni di carbonio“.