Fotocamera olografica che permette di vedere dentro il corpo

Una nuova tecnologia per immagini rapide tramite olografia consente di vedere l’invisibile nelle immagini ottenute da una fotocamera, come oggetti che si trovano dietro un angolo, nella nebbia o [...] ..

Fotocamera olografica che permette di vedere dentro il corpo

Una nuova tecnologia per immagini rapide tramite olografia consente di vedere l’invisibile nelle immagini ottenute da una fotocamera, come oggetti che si trovano dietro un angolo, nella nebbia o sotto la pelle. Secondo la Northwestern University (Illinois, USA) l’invenzione sfrutta la luce visibile o infrarossa che viene diffusa indirettamente su oggetti nascosti per rivelare e ricostruire, quando questa luce ritorna alla telecamera, cose che si trovano al di fuori dell’area immediatamente visibile. Le pareti diventano specchi per questi raggi e il dispositivo percepisce i molteplici riflessi di ciascuno di essi.

La fotocamera cattura immagini di grandi aree con precisione sub-millimetrica ed è quindi in grado di vedere attraverso la pelle, anche i più piccoli capillari in funzione. D’altra parte, questa tecnica ha un’alta risoluzione temporale, qualcosa che le consente di catturare chiaramente oggetti in movimento, come il cuore che batte dietro le costole, che in questo caso non ostacolano la visione.

Il metodo è stato sviluppato sotto gli auspici dell’agenzia DARPA, parte del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti, ma l’università non specifica come verrà applicato al combattimento o ad altre missioni militari. Per gli autori, le loro potenzialità prioritarie sono l’imaging medico non invasivo, la navigazione di preallarme per le automobili e l’ispezione industriale in spazi compatti. Altre potenziali applicazioni sono infinite, sottolinea il team di ricerca.

È come far passare la luce attraverso il palmo della tua mano

Vedere cosa c’è dietro un angolo e ottenere immagini di un organo all’interno del corpo umano possono sembrare due sfide molto diverse, ma l’autore principale dello studio Florian Willomitzer

ha spiegato che in realtà sono strettamente correlate. Entrambi hanno a che fare con la dispersione della luce, che colpisce un oggetto e si diffonde in modo che l’immagine diretta dell’oggetto non sia più visibile.

“Se hai mai provato a far brillare una torcia attraverso la tua mano, allora hai messo alla prova questo fenomeno”, ha detto Willomitzer. Sebbene parte della luminosità della torcia si percepisca dall’altra parte, sembrerebbe che, “in teoria, dovrebbe essere proiettata anche l’ombra delle ossa […] Tuttavia, la luce che passa attraverso le ossa si diffonde nel tessuto in tutte le direzioni, cancellando completamente l’immagine dell’ombra”.

Gli inventori chiamano questo metodo “olografia sintetica delle lunghezze d’onda“, termine che si riferisce all’utilizzo di due laser e alla combinazione della loro luce riflessa con l’obiettivo di non dover ricorrere a rivelatori veloci, in grado di individuare le minuscole sfumature nel velocità di ogni raggio di luce ma sono molto costosi. Invece di queste minuscole misurazioni, la fotocamera assembla l’intero campo luminoso di un oggetto in un ologramma e ricrea, da esso, l’intera forma tridimensionale di questo oggetto.