La Plenaria di Strasburgo ha dichiarato, come misura simbolica, l’emergenza climatica nell’Unione europea. Ma i deputati criticano l’arrivo del vertice di Madrid senza proposte.
Con 429 voti a favore contro 225 contrari, il Parlamento europeo ha dichiarato l’emergenza climatica nell’Unione europea, una misura simbolica attraverso una risoluzione, ma con la quale gli eurodeputati cercano di dimostrare il loro sostegno per l’adozione di misure radicali per fermare il riscaldamento globale.
Non è stato un semplice dibattito, perché fino all’ultimo momento i diversi gruppi hanno negoziato il testo. Anche se c’era una chiara volontà da parte della buona maggioranza degli eurodeputati di andare avanti con la misura da quando la proposta è stata inclusa nell’agenda di questa plenaria alla conferenza dei presidenti che si è tenuta alla fine della scorsa settimana.
“Non cambierà tutto dall’oggi al domani”, ha ammesso Pascal Canfin, presidente della Commissione Ambiente di Eurochamber, che conosce il limite simbolico di questa risoluzione. Ma vede una “straordinaria opportunità” di fronte al vertice sul clima che inizierà il prossimo lunedì a Madrid. Prima della divisione riguardante il testo concreto dell’iniziativa, l’eurodeputato francese, membro del partito del leader francese Emmanuel Macron, ha chiesto lunedì scorso di approvare la risoluzione “con la massima maggioranza possibile“, dal momento che non si tratta di una questione partigiana, ma di responsabilità collettiva”.
“Una posizione ambiziosa”, dice Canfin, a ridosso del vertice Cop25 di Madrid. La Commissione ha approvato l’obiettivo di emissioni zero nel 2050, ma il Consiglio europeo è in stallo dopo il no di Polonia, Ungheria e Repubblica Ceca.
Inoltre, questo voto coincide con quello dell’approvazione della Commissione europea guidata dalla tedesca Ursula von der Leyen, e le cui priorità saranno proprio il clima. Nelle prossime settimane il nuovo dirigente della Comunità inizierà a svelare alcune delle sue misure in riferimento al patto verde europeo. Così Canfin, che è anche uno degli autori della risoluzione:
“È un messaggio per i cittadini europei, per i giovani, affermare che l’Europa è il primo continente a dichiarare l’emergenza climatica e ad agire di conseguenza”.
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