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Divorzio, rivoluzione totale: niente assegno di mantenimento dopo la nuova sentenza

Divorzio, la sentenza che afferma nessuna automatica continuità degli assegni dopo la separazione. Ecco tutti i dettagli.

La pronuncia del Tribunale di Cagliari con la sentenza n. 1315 del 28 agosto 2025 ha definitivamente chiarito un aspetto cruciale e spesso frainteso riguardo al divorzio e all’assegno di mantenimento: con il passaggio dalla separazione al divorzio, gli accordi economici stabiliti nella separazione perdono ogni efficacia legale. La sentenza nasce dal ricorso di un uomo che si opponeva alla richiesta della sua ex moglie di continuare a percepire l’assegno di mantenimento dopo la conclusione del divorzio.

Azzeramento automatico degli accordi di separazione con il divorzio

Il Tribunale di Cagliari ha sancito che all’atto del divorzio si assiste a un vero e proprio “reset” delle condizioni economiche pregresse: tutti gli accordi presi in sede di separazione vengono infatti annullati automaticamente, sostituiti dalle nuove disposizioni contenute nell’accordo di divorzio. Ne consegue che l’obbligo di versare un assegno di mantenimento stabilito in separazione cessa senza necessità di una rinuncia espressa o di particolari clausole.

Questo orientamento giuridico sottolinea come il passaggio dalla separazione al divorzio non sia una mera formalità, bensì una fase autonoma e distinta del procedimento di scioglimento del matrimonio, che può lasciare il coniuge più vulnerabile economicamente privo di tutele finanziarie se non si provvede a rinegoziare esplicitamente le condizioni economiche.

Assegno divorzile: come funziona – 3box.it

L’assegno di mantenimento durante la separazione e quello previsto dal divorzio: ecco la distinzione. Nel periodo di separazione, infatti, il vincolo matrimoniale è ancora formalmente in essere; l’assegno serve a garantire al coniuge più debole il mantenimento del tenore di vita matrimoniale, riconoscendo la persistenza – seppur sospesa – del rapporto coniugale.

Diversamente, l’assegno divorzile interviene solo quando il matrimonio è definitivamente sciolto. La sua natura cambia radicalmente: non si tratta più di assicurare la continuità del tenore di vita, bensì di un sostegno di carattere assistenziale, compensativo e perequativo. La sua determinazione si basa su criteri completamente diversi, quali il contributo alla vita familiare, le prospettive economiche future, l’età e la situazione patrimoniale post-matrimoniale dei coniugi. Non si tratta quindi di un semplice proseguimento automatico dell’assegno di separazione, ma di una nuova valutazione.

Il rischio della perdita improvvisa del mantenimento

La sentenza del Tribunale di Cagliari mette in guardia su un aspetto spesso sottovalutato: se nell’accordo di divorzio non si prevede esplicitamente la corresponsione di un assegno divorzile, l’obbligo di versare l’assegno di mantenimento stabilito in separazione si estingue automaticamente. Questo significa che il silenzio sull’argomento nell’accordo di divorzio equivale a una completa esclusione dell’assegno.

Le conseguenze pratiche possono risultare drammatiche: un coniuge che ha beneficiato per anni dell’assegno di mantenimento in separazione potrebbe ritrovarsi improvvisamente privo di sostegno economico dopo la firma di un accordo di divorzio consensuale, confidando erroneamente nella prosecuzione automatica del diritto. La mancanza di consapevolezza di questo principio può tradursi in una perdita definitiva e inattesa del sostegno finanziario.

La sentenza lancia dunque un monito chiaro: le tutele economiche ottenute durante la separazione sono indipendenti da quelle del divorzio e devono essere necessariamente rinegoziate e confermate espressamente nella fase di scioglimento del matrimonio. Non esistono automatismi o presunzioni di continuità tra le due fasi: ogni diritto economico deve essere ridefinito e formalizzato nuovamente.

Romana Cordova

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