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Comprare online dalla Cina può costarti caro: ecco il rischio nascosto nelle app che pochi conoscono

Acquisti online dalla Cina: i consumatori inconsapevolmente corrono un grosso rischio. Tutto quello che bisogna assolutamente sapere. 

Una vicenda che sembra quasi surreale prende avvio da un acquisto online apparentemente innocuo su una piattaforma di e-commerce internazionale. A.G., cittadino romano, ha ordinato alcuni articoli per un totale di 42,13 euro, tra cui palloncini, spugne, un costume da bagno, una maglietta e fermagli per capelli per bambina. Tuttavia, dopo tre mesi, si è visto recapitare dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli una multa di 618 euro, quasi quindici volte superiore alla spesa iniziale, accusato di aver importato prodotti contraffatti.

La questione dei prodotti contraffatti e la responsabilità del consumatore negli acquisti online

Il fulcro del caso riguarda due prodotti specifici: una maglietta ispirata al film “Monsters & Co” e una confezione di fermagli per capelli con tema “Inside Out”. Questi articoli sono stati sottoposti a un controllo doganale di routine, che ha portato all’intervento di esperti legali incaricati dalla Disney Enterprises per verificare la legittimità della merce. Secondo il parere tecnico rilasciato il 18 luglio, si trattava di prodotti contraffatti, violando i diritti di proprietà intellettuale del gigante dell’intrattenimento. Tale accertamento ha attivato automaticamente l’applicazione delle sanzioni previste dal decreto legge 35/2005, che prevede multe comprese tra 300 e 7.000 euro per chi introduce nel territorio nazionale merci contraffatte da Paesi extra-UE.

Il caso di A.G. evidenzia una problematica molto più ampia che riguarda milioni di consumatori italiani: la difficoltà di verificare l’autenticità dei prodotti acquistati su piattaforme internazionali. Le piattaforme di e-commerce, infatti, non offrono garanzie sulla legittimità dei prodotti in relazione ai diritti di proprietà intellettuale, lasciando gli acquirenti in una posizione di estrema vulnerabilità. La normativa italiana, tuttavia, non distingue tra importatori professionali e consumatori finali, applicando le stesse sanzioni a chiunque sia responsabile dell’introduzione di merci contraffatte nel territorio nazionale.

i pericoli dietro lo shopping online
Rischio di multe salate con lo shopping online – 3box.it

Il Codacons, associazione che tutela i consumatori, ha preso in carico il caso sottolineando la gravità della situazione e il rischio che si crei un precedente pericoloso. Ogni consumatore potrebbe, infatti, trovarsi esposto a multe significative senza avere la possibilità di verificare preventivamente la natura dei prodotti acquistati, soprattutto quando si tratta di articoli brandizzati a prezzi molto bassi che riproducono personaggi o loghi di marchi famosi.

L’allarme crescente del Codacons e le implicazioni per il mercato digitale

Con l’espansione continua degli acquisti online, soprattutto su piattaforme internazionali di origine cinese, la possibilità che altri consumatori subiscano sanzioni analoghe è sempre più concreta. Il Codacons invita alla massima cautela nell’acquisto di prodotti contraffatti e sta fornendo assistenza legale al consumatore coinvolto, valutando possibili azioni per contestare una sanzione che appare sproporzionata rispetto al danno effettivamente causato.

Questa vicenda potrebbe assumere un ruolo di riferimento per migliaia di consumatori italiani, spesso inconsapevoli delle complesse normative che regolano l’importazione di merci dall’estero. I controlli doganali e le relative sanzioni si configurano come un terreno insidioso per chiunque effettui acquisti digitali, specialmente quando la piattaforma online non offre strumenti adeguati per garantire la conformità dei prodotti alle leggi italiane ed europee.

L’intervento del Codacons non si limita alla tutela legale ma si estende anche alla sensibilizzazione degli utenti circa i rischi legati all’acquisto di prodotti contraffatti, suggerendo di evitare offerte troppo vantaggiose che potrebbero nascondere violazioni in materia di proprietà intellettuale. L’associazione, fondata nel 1986 e impegnata nella difesa dei diritti dei consumatori, continua così la sua battaglia per un mercato digitale più sicuro e trasparente.

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