Salute

Come funziona la memoria e perché dimentichiamo

Come funziona la memoria: perché dimentichiamo e come i ricordi si trasformano

La memoria non è un semplice archivio di fatti, ma una ricostruzione creativa del passato, un meccanismo evolutivo orientato alla sopravvivenza e alla previsione del futuro. Lo afferma il neuroscienziato Charan Ranganath durante un’intervista al podcast The Rich Roll Podcast, offrendo una visione radicalmente nuova e scientificamente aggiornata sul funzionamento della mente umana.

Ranganath, docente presso l’Università della California, sottolinea che ricordare e dimenticare non sono opposti, bensì due aspetti dello stesso processo cerebrale. La memoria selettiva, infatti, protegge la nostra stabilità emotiva e cognitiva, aiutandoci a orientare le decisioni e le azioni future.

La funzione evolutiva della memoria: ricordare per sopravvivere

Contrariamente all’idea diffusa di memoria come archivio, Ranganath evidenzia che il nostro cervello è programmato per ricordare solo ciò che è utile. “La domanda non è perché dimentichiamo, ma perché ricordiamo”, afferma. Il cervello umano conserva informazioni rilevanti per affrontare nuove situazioni, mentre elimina ciò che è superfluo o irrilevante.

Questa strategia adattiva ci consente di gestire un mondo complesso e in continua evoluzione, evitando il sovraccarico informativo. Ricordare tutto sarebbe non solo inutile, ma anche potenzialmente dannoso per la salute mentale.

Studi scientifici confermano che circa il 40% delle informazioni apprese viene dimenticato entro le prime due ore, e la maggior parte svanisce entro 24 ore.

I tre tipi di memoria: episodica, semantica e procedurale

Per comprendere meglio come funziona la memoria umana, è fondamentale distinguere tra le sue diverse forme:

  • Memoria episodica: ci permette di “viaggiare nel tempo”, rivivendo eventi specifici, come ricordare dove abbiamo parcheggiato.
  • Memoria semantica: conserva conoscenze generali, come sapere che Roma è la capitale d’Italia.
  • Memoria procedurale: riguarda abitudini e competenze automatiche, come guidare o digitare su una tastiera.

Il concetto di “viaggio mentale nel tempo”, introdotto dal neuroscienziato Endel Tulving, descrive come la memoria episodica non serva solo a richiamare il passato, ma anche a immaginare e pianificare il futuro.

Perché dimentichiamo: l’importanza dell’oblio selettivo

Dimenticare non è una debolezza, ma una funzione necessaria per il benessere cognitivo. “Il cervello dimentica ciò che non è significativo”, spiega Ranganath. Fattori come novità, emozione, curiosità e ricompensa giocano un ruolo chiave nella conservazione dei ricordi, grazie all’azione di neurotrasmettitori come la dopamina, la serotonina e la noradrenalina.

Ogni volta che richiamiamo un ricordo, lo modifichiamo. Ranganath utilizza la metafora della “copia della copia della copia”: i ricordi sono dinamici, soggetti a essere arricchiti, distorti o reinterpretati.

Questo fenomeno, chiamato ricostruzione mnemonica, rende la memoria più simile a un’opera impressionista che a una fotografia fedele.

Memoria ed emozioni: un legame indissolubile

Le emozioni sono tra i principali fattori che influenzano la memoria. Eventi con forte impatto emotivo – positivi o negativi – tendono a fissarsi nella mente con maggiore intensità. Le emozioni, infatti, attivano circuiti cerebrali legati alla sopravvivenza, come quelli del piacere o della paura.

Anche lo stato emotivo attuale può alterare il ricordo di eventi passati. Una persona ansiosa tenderà a ricordare più facilmente esperienze negative, mentre uno stato d’animo positivo favorisce l’evocazione di ricordi piacevoli.

Attenzione e tecnologia: nemici silenziosi della memoria

Un altro fattore cruciale è la qualità dell’attenzione. Secondo Ranganath, la multitasking e la distrazione costante, spesso causate dall’uso eccessivo di smartphone e tecnologia, frammentano l’esperienza e indeboliscono la formazione di ricordi solidi.

Fotografare ogni istante, ad esempio, può ridurre la presenza mentale nel momento vissuto, con conseguenze negative sulla memoria. “Il problema è che, nel tentativo di catturare tutto, finiamo per ricordare di meno”, afferma.

Il ruolo di stress e sonno nella formazione dei ricordi

Lo stress moderato può potenziare la memoria, ma quello cronico o eccessivo ha l’effetto opposto, causando difficoltà di richiamo e frammentazione mnemonica. Anche il sonno è determinante: durante il riposo notturno, il cervello consolida e riorganizza le informazioni acquisite.

Secondo Ranganath, il sonno profondo permette di stabilizzare i ricordi e prepararli per un uso futuro. Privarsi del sonno, invece, compromette la memoria a lungo termine e aumenta la confusione mentale.

Falsi ricordi e limiti della memoria: quanto possiamo fidarci?

La memoria umana è fallibile. Spesso ricordiamo eventi in modo impreciso o addirittura falsato. Esperimenti condotti dalla psicologa Elizabeth Loftus hanno dimostrato che è possibile impiantare falsi ricordi attraverso suggestioni esterne, specialmente se combinate con l’immaginazione.

Ranganath sottolinea che la fiducia nei dettagli dei nostri ricordi può essere ingannevole, soprattutto in contesti emotivi o stressanti, come i testimoni oculari nei processi giudiziari. Il riconoscimento dei volti, ad esempio, è più affidabile del ricordo esatto di una sequenza di eventi.

Come migliorare la memoria: strategie pratiche ed efficaci

Nonostante le sue imperfezioni, la memoria può essere allenata. Ecco alcuni consigli proposti da Ranganath:

  • Prestare attenzione in modo consapevole alle attività quotidiane.
  • Costruire abitudini automatiche per gestire meglio oggetti come chiavi e smartphone.
  • Utilizzare l’apprendimento attivo, la ripetizione dilazionata e la valutazione personale per consolidare le conoscenze.
  • Integrare pause regolari e un buon riposo notturno per rafforzare il processo di memorizzazione.

Un altro aspetto importante è la capacità di resignificare i ricordi dolorosi. Parlare delle proprie esperienze con altri può ridurne l’impatto emotivo e facilitarne l’integrazione in una narrazione più equilibrata.

Memoria e identità: come i ricordi ci definiscono

La memoria non costruisce solo l’individuo, ma anche le comunità. Ranganath evidenzia come la nostra identità si basi sulle storie che ricordiamo e condividiamo. Abbiamo il potere di reinterpretare e trasformare i nostri ricordi, influenzando così la percezione della realtà personale, familiare e collettiva.

La memoria collettiva, dalla storia familiare alla memoria storica di un popolo, gioca un ruolo cruciale nelle decisioni, nei valori e nelle prospettive future.

Conclusione: vivere meglio grazie alla memoria

La memoria non è perfetta, ma la sua plasticità è ciò che ci permette di imparare, crescere e adattarci. Ranganath invita a riflettere sul valore dei ricordi, riconoscendone tanto le limitazioni quanto l’enorme potenziale trasformativo.

Comprendere la memoria non serve solo a ricordare meglio: è uno strumento per vivere in modo più consapevole, costruire relazioni significative e sviluppare una narrativa personale più autentica e armoniosa.

Redazione Breaking News

Recent Posts

La sola vista di una persona malata può attivare il nostro Sistema Immunitario

Il cervello umano reagisce alla vista di una persona malata: ecco come la percezione della…

3 settimane ago

L’invecchiamento comincia ad accelerare dopo i 50 anni

Invecchiamento: Nuove Scoperte sui Cambiamenti Proteici e il Punto di Svolta a 50 Anni L'invecchiamento…

3 settimane ago

Scoperta la fase di accelerazione del Processo di Invecchiamento del corpo umano

Un recente studio condotto da scienziati dell'Accademia Cinese delle Scienze ha identificato che, intorno ai…

4 settimane ago

Cellule Artificiali in grado di muoversi autonomamente con Segnali Chimici: Nuova frontiera della Biotecnologia

Un team di ricercatori dell'Istituto di Bioingegneria della Catalogna (IBEC) ha sviluppato la cellula artificiale…

4 settimane ago

Il Cracking delle Dita: Mito o Realtà? Scopri se Scrocchiare le Dita Danneggia le Articolazioni

Il cracking delle dita può danneggiare le articolazioni? Perché le dita scrocchiano? E se fa…

4 settimane ago

Perché la Terra Sta Ruotando Più Velocemente? Potrebbe Essere Necessario Aggiungere un “Secondo Negativo”

Il pianeta Terra sta ruotando così velocemente che gli esperti internazionali di tempo stanno prendendo…

4 settimane ago

This website uses cookies.