Nell’ambito del progetto Neu-ChiP, i ricercatori posizioneranno sui chip cellule simili a quelle della corteccia cerebrale umana ed esamineranno la loro capacità di fornire risposte mutevoli sulla base di vari raggi di luce.
Un team internazionale di scienziati si sta preparando a utilizzare le cellule staminali del cervello umano per perfezionare i microchip in modo che possano essere utilizzati dall’intelligenza artificiale.
Durante questo periodo, i ricercatori posizioneranno sui chip cellule simili a quelle della corteccia cerebrale umana ed esamineranno la loro capacità di cambiare in risposta a vari raggi di luce. Data l’elevata “plasticità” del cervello, le reti cellulari risultanti dovrebbero combinare alte prestazioni con “richieste energetiche estremamente basse”, affermano gli scienziati in una dichiarazione rilasciata dalla Aston University (Regno Unito) il 28 gennaio. Sperano che la nuova tecnologia possa “rivoluzionare la potenza” dei dispositivi informatici.
Gli esperti: “Il nostro obiettivo è sfruttare l’impareggiabile potenza di calcolo del cervello umano per aumentare notevolmente la capacità dei computer di aiutarci a risolvere problemi complessi. Riteniamo che questo progetto abbia il potenziale per rompere i limiti attuali nella potenza di elaborazione e nel consumo di energia, per generare un paradigma cambiamento nella tecnologia di apprendimento automatico”.
Ritengono inoltre che lo studio “fornirà nuove intuizioni su come il cervello calcola le informazioni e trova soluzioni“, e loro immagina che tale tecnologia “possa persino aiutare a progettare interfacce uomo-macchina uniche ed entusiasmanti”.
Fonte: Stem cell AI – ‘brain on a chip’ project aims to revolutionise computing power [Aston University].
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