Non importa se vuoi vivere in montagna o in città. Questa casa modulare denominata MU50 è progettata per essere adattabile a un’ampia varietà di luoghi e climi. Le strutture sono prefabbricate e facilmente assemblabili in loco. Oltre alla flessibilità dei materiali da costruzione, la casa può essere autosufficiente dal punto di vista energetico.
Progettata dagli architetti del Teke Studio, guidata dal turco Onur Teke, questa residenza modulare si trova su pareti di vetro, legno prefabbricato e un soffitto che può essere realizzato in legno o alluminio.
Il vetro delle pareti garantisce l’integrazione tra la parte interna ed esterna della casa. Questo offre alla casa una vista spettacolare, soprattutto se l’ambiente lo merita.
Le sue proprietà bioclimatiche, il suo orientamento e l’uso di doppi vetri proteggono l’interno dalla luce solare diretta e dalle intemperie. Questo ci assicura un uso efficiente della luce naturale.
L’ingresso della luce può essere controllato dalle pareti in legno, che si aprono come finestre o, come li chiamano gli architetti, “tende di legno“. Possono essere azionati manualmente e consentono di moderare l’intensità del sole e del vento che entra nel recinto.
La casa dispone anche di ventilazione trasversale, isolamento termico, pannelli solari e una pompa di calore, proveniente da una fonte sotterranea, per il sistema di riscaldamento e raffreddamento a pavimento progettato su misura. In effetti, il pavimento si alza di qualche centimetro, permettendo la circolazione dell’aria sotto.
La casa modulare misura 50 m². Una struttura al centro, chiamata dagli architetti come nucleo interno, funge da delimitazione delle stanze. Allo stesso tempo, funge da scaffale per la conservazione. Questo crea un’ottimizzazione dello spazio che, a priori, è piuttosto minimalista.
L’elemento chiave di questo progetto risiede nelle varie possibili configurazioni dello spazio. Con strutture semplici, che possono essere ripetute, è possibile costruire le case più diverse in luoghi diversi per usi diversi. Gli architetti sostengono addirittura che è possibile includere più sistemi per generare energia e raccogliere l’acqua piovana, rendendo la casa totalmente autosufficiente.
Si possono aggiungere batterie di accumulo di energia, servizi igienici a secco e trattamento delle acque reflue verdi: il risultato è una casa “fuori dal sistema”.
“Come principio di base, indipendentemente dall’uso o dalla scelta della posizione, gli elementi modulari del sistema sono progettati per essere costruiti con materiali riutilizzabili e riciclabili, prontamente disponibili e possono essere assemblati da costruttori locali ovunque”.
Il progetto ha vinto il premio World Architecture Community (WA Awards) nel 2019.
Ulteriori informazioni sul sito www.tekearchitects.com, con gli uffici attualmente ubicati a Genoa (Italia).
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