Bonus disagio sociale, pochi sanno davvero come funziona: la guida per non perderlo
Il bonus disagio fisico 2025 garantisce uno sconto sulla bolletta elettrica a chi utilizza dispositivi medici salvavita, indipendentemente dal reddito.
Il bonus disagio fisico 2025 rappresenta un sostegno concreto per i nuclei familiari in cui vive una persona affetta da patologie gravi che richiedono l’uso quotidiano di apparecchiature salvavita. Si tratta di un’agevolazione prevista dall’ARERA (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente), che non dipende in alcun modo dalla condizione economica del richiedente. L’accesso al beneficio, infatti, è stabilito solo dall’effettivo utilizzo dei dispositivi medici certificati. Lo sconto, applicato direttamente in bolletta, può arrivare a diverse centinaia di euro l’anno, variando in base alla tipologia di apparecchiatura, alle ore di utilizzo giornaliere e alla potenza impegnata del contratto elettrico.
Chi ha diritto e come presentare la domanda
Il diritto al bonus energia per disagio fisico spetta a tutte le persone che utilizzano strumenti elettromedicali essenziali per la sopravvivenza o la cura, come ventilatori meccanici, pompe nutrizionali, concentratori di ossigeno o macchine per dialisi domiciliare. Non è il paziente a beneficiarne direttamente, ma l’intero nucleo familiare residente nello stesso domicilio, in quanto è la bolletta elettrica ad essere agevolata. Per ottenere lo sconto, la domanda deve essere presentata presso il Comune di residenza o tramite un CAF abilitato. Alcuni Comuni hanno delegato la gestione anche a comunità montane o enti locali convenzionati. Non è richiesto l’ISEE, poiché il criterio di accesso resta indipendente dal reddito.

La documentazione necessaria comprende: l’Allegato B compilato, disponibile sul sito di ARERA; un documento d’identità del richiedente e del malato, se persona diversa; una certificazione dell’ASL che attesti le condizioni di salute del paziente, il tipo di apparecchiature utilizzate, le ore giornaliere di funzionamento e l’indirizzo in cui i dispositivi sono installati. Dopo la consegna, l’ente incaricato verifica i requisiti e, se la pratica viene accettata, lo sconto è applicato entro circa due mesi direttamente sulla bolletta. In caso di rifiuto, l’utente riceve comunque una comunicazione ufficiale. È possibile monitorare lo stato della pratica tramite l’ente locale, chiamando il numero verde nazionale 800 166 654 o accedendo al portale SGAte (Sistema di Gestione delle Agevolazioni sulle Tariffe Energetiche). Un aspetto importante è che il bonus non va rinnovato annualmente: resta valido fino a quando permane la necessità di utilizzare le apparecchiature salvavita certificate.
Importi previsti e parametri di calcolo per il 2025
Gli importi del bonus disagio fisico 2025 sono stati definiti dall’ARERA in base a tre parametri principali: la potenza del contratto elettrico, la tipologia di apparecchiature e il numero di ore di utilizzo giornaliere. Lo sconto si distribuisce in bolletta nell’arco di 12 mesi. Per la fascia minima di consumo (fino a 600 kWh aggiuntivi l’anno), il contributo va da circa 167 euro annui per un contratto fino a 3 kW, fino a 237 euro per potenze superiori a 4,5 kW. Nella fascia media (600-1200 kWh), gli importi salgono tra i 335 e i 390 euro annui a seconda della potenza. Nella fascia massima (oltre 1200 kWh), si arriva a oltre 500 euro l’anno, con valori che superano i 540 euro per le forniture più potenti.
Gli importi corrispondono a sconti mensili compresi tra 13 e 45 euro, che incidono sensibilmente sulla spesa delle famiglie costrette a sostenere consumi energetici elevati per motivi di salute. Un aiuto che diventa essenziale soprattutto per chi deve tenere in funzione apparecchiature salvavita per molte ore al giorno, come avviene nei casi di ventilazione assistita o dialisi. Secondo i dati diffusi da ARERA, il bonus ha già consentito negli anni passati a migliaia di famiglie di alleggerire i costi dell’energia, garantendo al tempo stesso il diritto alla cura e all’assistenza domiciliare. Con il rinnovo delle tabelle per il 2025, la misura conferma il suo ruolo di strumento sociale fondamentale, capace di coniugare tutela sanitaria e sostegno economico.