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La bistecca vegana stampata in 3D, ecco come ridurre il consumo di carne (bioprinting)

E’ arrivato il cibo stampato in 3D. Diverse aziende stanno già lavorando alla progettazione di questo tipo di tecnologia, sviluppando stampanti ad alta capacità che stanno diventando un’opzione praticabile per la produzione di alimenti di massa, quando alcuni anni fa avevano bisogno di otto ore per produrre una piccola porzione.

Giuseppe Scionti, un bioingegnere italiano con un dottorato in biomedicina, ha avanzato la tecnologia di stampa grazie allo sviluppo di un sostituto della carne a base vegetale. Con questa innovazione, ha creato Novameat, una società dedicata alla commercializzazione del suo prodotto in modo che possa essere disponibile in tutti i mercati.

Con un gran numero di sostituti della carne sul mercato, Novameat punta sulla consistenza. Dove altri hanno preparato una pepita di pollo o un hamburger alternativo, Scionti ha fatto un altro passo avanti con l’ingegneria dei tessuti e la bioprinting per creare la consistenza fibrosa di una bistecca e di altre carni.

Oltre ad offrire la consistenza della carne, Novameat contiene gli stessi livelli di proteine, aminoacidi, vitamine e minerali contenuti nella carne rossa, ma provenienti interamente da ingredienti naturali a base di erbe. Questi ingredienti sono formulati in una pasta, che viene alimentata attraverso la stampante 3D per creare il prodotto finale.

L’ispirazione di Novameat è duplice. Innanzitutto, Scionti ha a cuore la sostenibilità del pianeta. Con la ricerca più recente che punta all’industria zootecnica, è relativamente indiscutibile che il consumo di risorse provenienti dalla produzione zootecnica sia insostenibile. In sintesi, Scionti ritiene che la terra abbia bisogno di un’alternativa ai prodotti tradizionali come la carne bovina.

In secondo luogo, Giuseppe ritiene che i sostituti della carne stampati in 3D possano contribuire notevolmente a ridurre la carenza di cibo e la fame nel mondo. Novameat può essere sterilizzato e confezionato per la distribuzione a lunga distanza e non richiede refrigerazione, il che lo rende un’opzione di approvvigionamento alimentare per gli angoli più remoti del pianeta.

La tecnologia non offre solo l’opportunità di emulare una bistecca, ma anche altri alimenti, come il pollo. Inoltre, il processo è scalabile, raggiungendo una produzione di 200 grammi di carne all’ora al costo di 4 euro attuali. Nel tempo, avverte Novameat (visitabile al si to www.novameat.com), il prezzo scenderà.

Anima Gemella

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