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Arriva il picco West Nile, ma se mangi questi alimenti le zanzare ti staranno lontane

Anche con l’arrivo di settembre il problema West Nile non scompare: alcuni alimenti possono ridurre l’attrattiva del corpo per le zanzare, altri invece la aumentano.

Settembre porta temperature più miti e giornate che si accorciano, eppure le zanzare non spariscono. In molte zone d’Italia, complice il caldo residuo e l’umidità, gli insetti restano attivi fino a ottobre. Questo significa che anche quando l’estate sembra alle spalle, le punture continuano a disturbare serate e pomeriggi all’aperto. Oltre ai rimedi tradizionali, esiste un fattore meno conosciuto ma sorprendente: l’alimentazione. Certi cibi modificano l’odore del corpo attraverso il sudore e possono diventare un vero repellente naturale, mentre altri aumentano l’attrazione degli insetti.

I cibi che aiutano a difendersi dalle punture settembrine

Le ricerche hanno dimostrato che alcune erbe aromatiche giocano un ruolo importante contro le punture di zanzara. Basilico, rosmarino e menta, se consumati regolarmente, rilasciano sostanze che arrivano fino al sudore, rendendolo poco gradito agli insetti. Non a caso, in molte tradizioni popolari queste piante vengono coltivate vicino a porte e finestre per proteggere le case. Un effetto simile lo hanno alimenti come aglio e pepe nero. L’aglio, ricco di composti solforati, altera l’odore della pelle in modo forte e pungente, tanto da diventare sgradito alle zanzare. Il pepe nero contiene piperina, un alcaloide che si comporta in modo simile, mentre il pompelmo rilascia attraverso la traspirazione sostanze agrumate dal forte potere repellente.

Pompelmo
Pompelmo rilascia sostanze agrumate dal forte potere repellente – 3box.it

Un’altra difesa è data dai cibi ricchi di vitamine del gruppo B, come crusca, germe di grano e legumi. Questi alimenti modificano il pH della pelle e producono un odore meno attraente per le zanzare. Perfino alcuni frutti tipici di fine estate, come mirtilli e cetrioli, sono considerati utili perché abbassano la concentrazione di potassio e alterano l’odore corporeo in senso sfavorevole per gli insetti. Chi consuma regolarmente questi alimenti, secondo diversi studi, riduce la probabilità di essere punto, anche se l’effetto non è immediato ma cumulativo. Non è quindi solo una questione di spray o zampironi: la dieta, in questo periodo di passaggio tra estate e autunno, diventa una barriera silenziosa ma efficace.

Gli alimenti che attirano le zanzare e i rimedi naturali di settembre

Non tutti i cibi sono alleati. Alcuni, al contrario, rendono il corpo un bersaglio. Tra questi spiccano birra e bevande alcoliche. L’alcool, aumentando la temperatura corporea e stimolando la sudorazione, produce sostanze odorose che agiscono come richiamo. Chi beve alcolici in una serata all’aperto a settembre, quando le zanzare sono ancora presenti, corre più rischi di essere punto. Anche i metabolismi veloci e la sudorazione abbondante restano fattori determinanti. Le zanzare non si orientano solo sul sangue, ma soprattutto sull’anidride carbonica emessa con il respiro e sugli odori della pelle.

Quando la puntura avviene, i rimedi naturali restano i più usati. Il tea tree oil disinfetta e calma l’irritazione, il ghiaccio abbassa gonfiore e dolore in pochi secondi. Rimedi casalinghi come il succo di limone, l’aglio strofinato o il miele hanno effetti calmanti e riducono il prurito. L’aloe vera, insieme a lavanda e rosmarino, è indicata per ridurre l’infiammazione. Sul fronte della prevenzione, gli oli essenziali di citronella, eucalipto e geranio sono considerati i più efficaci, soprattutto nei diffusori o nelle candele. In giardino o sul balcone, settembre è ancora un mese critico per i ristagni d’acqua: sottovasi e bidoni vanno svuotati per evitare nuove larve. Una pratica curiosa ma diffusa riguarda il caffè: spargere polvere di caffè nei vasi o nei punti critici sembra ridurre la presenza degli insetti, perché il profumo intenso risulta insopportabile per loro. Con le giornate che si raffreddano, la battaglia contro le zanzare non si chiude. Restano attive finché le temperature non scendono sotto i 10 gradi, e conoscere i legami tra alimenti, odori corporei e attrazione degli insetti diventa un’arma in più per limitare fastidi e punture anche in questo mese di transizione.

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